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mercoledì 9 marzo 2016

The day after shave



Per me la mimosa puzza, quindi se le amate davvero spero vi siate presentati con un mazzo di borse e di scarpe. Il carrozziere di via de’ Serragli per esempio è sempre il primo a fare gli auguri, perché le ritiene fondamentali per il suo lavoro. E gli rende merito tutto l'anno disseminando l'officina di calendari che le mostrano come mamma le ha fatte. Io invece, specie dopo le parole maschiliste di Agroppi a proposito della donna di Bernardeschi, per una volta, ho esclamato “puttano Adamo” dopo aver trovato la multa sul parabrezza. Poi penso a quei due ragazzi che hanno ucciso senza motivo: il razzismo, la religione, i soldi, Cognigni, e appunto la passera, cosa li abbiamo inventati a fare? In quanto all’ottimismo, mi piace quello di certe donne, di quelle che anche se hanno un periodo nero, pensano a che colore di scarpe abbinarlo. Mentre mi viene da dire che ieri non è stata tanto la giornata dell’allenamento a porte aperte, quanto invece quella che i tifosi ricorderanno per aver chiesto alla propria donna, prima che uscisse, di spiegargli come funziona la lavastoviglie. E’ indelicato dirlo oggi perché sembra che abbia lasciato passare proprio la loro festa per sottolineare uno dei punti deboli più risaputi, ma del resto la Sharapova assumeva quel farmaco quando era ancora legale, e come succede a molte donne è stata la ritenzione idrica a fregarla. Comunque l’importante è che non abbia fregato il mondo con i cosmetici. Oggi anche se sono solo in transito, con la mente penso all’emergenza centrocampo, e mi chiedo che fine abbia fatto Diakhate, con il forte sospetto che sia stato dato in cambio di Benalouane, magari con una firma di Mencucci. L’ultimo pensiero associato al primo chilometro è comunque sempre per loro, a tutte quelle donne che volevano entrare gratis agli Uffizi e le hanno chiesto un documento. E fossi in voi non me la prenderei nemmeno tanto se lei alla fine vi tradisse, del resto è proprio uno studio a confermare che la monogamia non è naturale fra i mammiferi. Quindi se fosse fedele, o sarebbe malata o sarebbe un pinguino. Con l’aggravante che parlare sempre male di Cogngini è come gettarla nelle braccia di chi invece ne parla sempre bene.




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