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domenica 6 marzo 2016

Comunque fischiettterò lo stesso



Ognuno si tiene i suoi strascichi, e a me della sconfitta di Roma rimane soprattutto la paura della sentenza Fifa, tra i gol di Salah e il suo procuratore che ci prende per il culo. Strascico che mi porto dietro con un portamento spaesato, senza l’aiuto di una damigella, anzi, piuttosto con la paura di aver presto bisogno di una damigiana. Per dimenticare la sentenza. Perché sono almeno tre le cose che non tornano mai indietro; una parola dopo averla detta, la passione per un calcio non più credibile, e un libro che abbiamo prestato. Forse anche un sasso dopo averlo lanciato. Non sarà una consolazione, ma nel caso di una squalifica dell’egiziano (che nel frattempo falsifica un campionato deciso anche dalle sue giocate), mettermi una mano sulla spalla e dirmi "dai retta a me che sono un coglione", sarebbe almeno un grandissimo atto di trasparenza e sincerità da parte di Ramy Abbas. Certo non sarà più sufficiente a farmi seguire il calcio come una volta, del resto di inseparabili ci sono rimaste solo le fette di prosciutto nelle vaschette del supermercato. Sarà un calcio senza più sentimento, che potrà anche accontentare chi sostiene che è sempre meglio di niente, come ricevere del sesso senza sentimento è meglio che ricevere dei sassi con sentimento (quelli di una delle cose che non tornano mai indietro). No, il calcio non sarà più lo stesso, insomma, come quei dolci che sembrano pieni di gocce di cioccolato, poi ti avvicini e invece è uvetta. E poi certe sentenze potranno levarti anche tutte le certezze della vita, ma non che il panino va inzuppato nel brodo di cottura del lampredotto. Dopo quante volte che ripetiamo a noi stessi "poteva anche andare peggio”, possiamo affermare che il calcio sta andando veramente a puttane? Forse hanno aspettato marzo così potranno dirci di non fare troppo caso alla sentenza, perché marzo è notoriamente pazzerello. Forse andrò al cinema più spesso la domenica, sempre a farmi dare dello stupido, ma almeno da una che mi bacia. E se la delusione mi porterà ad attraversare un brutto periodo, lo farò sulle strisce, così mi dovranno ripagare per avermi sdraiato la passione. Durante la giornata fischietterò lo stesso, anche se non sarà più un sintomo di felicità, ma saranno canzoni di Masini.








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