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venerdì 12 novembre 2021

Poi arriverà l'inverno


Per i pittori tedeschi di fine 800 il realismo era una fede. Philip Ernst, padre di Max, omise di dipingere un albero in un quadro raffigurante il suo giardino perché guastava la composizione. Poi si pentì di aver mancato di realismo e abbatté l’albero. E con la fede e il realismo che ci contraddistingue, con l’aggiunta anche di quel sarcasmo che vegeta in riva d’Arno, dovremmo abbattere Kokorin. Noi (come società) che abbiamo dato a lui più di quanto lui ha dato a noi, un po’ quello che è successo con i navigator che hanno dato tanto al nostro Paese, anche se non quanto il nostro paese ha dato a loro. Comunque anche il dolore più profondo si attenua, scolora. Allo stesso tempo riesce a mantenere ostinata persistenza. Lascia traccia di sé. Certi dolori alla fine sono indimenticabili, e mi riferisco a quel gol di Mattia Aramu. Menomale che la realtà può avere anche un gusto Amarone. E poi dovremo fare come ha fatto il Bambi che il giorno prima di andare a convivere con l’attuale compagna andò a MediaWorld e ne uscì con un televisore 4K e una Xbox giustificandosi che sarebbe stato dal giorno seguente che avrebbe cominciato a comandare lei. Non volendo continuare con il filone dei cioccolatini perché tanto chi vi accontenta, avevo pensato ai gianduiotti oppure agli Smarties, viro invece sui biscotti, e precisamente sui baci di dama nelle due versioni più apprezzate. Comunque c’è sempre un termine inglese capace di far sembrare più figa anche la peggiore delle sconfitte sulla Laguna. Poi arriverà l’inverno e con lui l’eterna lotta tra il bene (vittoria Viola) e sbucciare le arance con le mani screpolate (sconfitta Viola). Comunque noi di ‘sto fatto che siamo tornati al Medioevo ne sappiamo qualcosa, intendo i “Pazzi” che attaccano i “Medici”.



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