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martedì 23 novembre 2021

L'esultanza di Dusan e i riflessi sul vetro


Il mancato rinnovo di Dusan quando ancora si poteva mi porta ad equiparare il nostro DS con quegli insegnanti che ti dicono di prendere il libro e di studiare. Poi passano l’ora a guardare il cellulare. Intanto il Bambi ha saputo di un Coronaparty e si è messo in testa che saranno tutti lì a mettere il limone nel collo della bottiglia. Tutti a cercare di interpretare il significato dell’esultanza di Vlahovic, e così non mi sono potuto esimere di raccontare cosa significa per il Bambi; “ho un cuore a scarsa densità demografica”. Ieri vi ho parlato del Franchini milanista e oggi aggiungo che per tirarsi su il morale si è fatto una mela cotta. A questo punto temo la partita di Empoli come se fosse dell’amianto caramellato, forse sarà che per cena ho mangiato un avanzo di emotività. Non vorrei, insomma, che la prossima fosse una dose di sconforto. Il Bambi ha già minacciato di buttarsi sotto un carro armato sovietico in caso di nuova sconfitta tipo Venezia. Sarà che abbiamo vissuto le ultime stagioni passando da uno stagno all’altro. Una considerazione invece va fatta dopo tutti gli errori che si sono visti sia da parte nostra, ma soprattutto loro, che l’essere umano impara dai suoi errori, così come anche il polpo, animale furbo che però a differenza nostra non scrive post sui social. Tornando all’esultanza di Dusan devo ammettere che non ho grande passione per risolvere l’enigma, forse anche perché non ho interesse di sapere cosa volesse intendere, e poi ho le stesse difficoltà che ebbi quando la svedese di passaggio a Firenze mi guardò con gli occhi di chi sapeva che non mi avrebbe incontrato mai più, o almeno questo è ciò che pensai io, perché c’era il riflesso sul vetro e onestamente non si vedeva una sega. Anzi, mi ricordo che mi specchiai nel vetro e non mi piacque il mio naso.

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