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domenica 7 novembre 2021

Dal giorno alla notte


E comunque ho perso il filo del discorso, non ricordo di cosa stavamo parlando prima del recupero. Perché capita che le cose che davano un senso alla tua vita esauriscano la loro funzione proprio dopo il novantesimo. Certo che il gol di Cuadrado equivale proprio a una foto dei Maneskin a bocca chiusa. Se non altro meglio la ripresa dei contagi che quella dei Viola. Avevamo giocato un buon primo tempo, promettente, poi dopo il secondo mi sono ammutolito, senza neanche capire i miei silenzi. Quell’espulsione sciagurata (il secondo giallo per fallo a 70 metri dalla porta) è come circondarsi di persone che in inverno aprono le finestre per “arieggiare” quando fuori c’è il gelo di una sconfitta con la Juve oltre il novantesimo. Tutti a chiedersi cosa ci sia dopo la morte, nessuno che si chiede cosa ci sia prima nella testa di Milenkovic che regala fiducia, che fa scoccare la scintilla. Anche i cambi non aggiungono niente, anzi. Torreira per Amrabat è più autogol di quello di Biraghi. Ci era andata bene sulla traversa del gobbo figlio di gobbo, ci va male sulla deviazione sfortunata, ma con Duncan, Amrabat, Sottil, Nastasic e Igor non una sola giocata. Dal giorno alla notte. Partita complicata per Vlahovic che comunque ha lavorato tanto, l’occasione migliore era toccata a Saponara che avrebbe potuto far meglio in quella circostanza. Diciamo settanta minuti di bella Fiorentina, con personalità anche se con la sola occasione di cui sopra. Adesso non ci resta che perdere con il Milan, noi senza difensori centrali, anche se loro con un ceppicone. Avremmo potuto portare via un punto, comunque proprio a causa della sconfitta non ringrazierò mai abbastanza Ornella Vanoni per avere fatto “Tristezza”, l’unica canzone che ti permette di essere triste ma sculettando.

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