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lunedì 22 novembre 2021

I prestanomi


Ieri ho dovuto essere diretto, forse anche troppo, con il Franchini, lui milanista Diladdarno al quale dopo aver riconosciuto la difficoltà di coltivare la propria fede in territorio nemico, ho detto che la vita del milanista dopo una sconfitta ad opera della squadra del cuore degli abitanti in cui vive, è dolore. Il dolore di una speranza disillusa, e di una torta che non è per te pezzo d’idiota, che oggi è il compleanno di tuo figlio. La compagna anche lei milanista è invece diventata la ragazza del burrone accanto. Purtroppo ieri non è stato solo il giorno dopo la vittoria, è stato anche il giorno che più temevo dopo una vittoria come questa, quello cioè più lontano dalla prossima partita. Poi vedo che malgrado il Milan abbia dimostrato comunque la sua forza si continua a denigrarne l’allenatore, ma non mi stupisco, ieri hanno fatto tre anni che metto la pirofila in lavastoviglie e l’adesivo Ikea non si è ancora staccato. Però non sono così ingenuo, capisco anche il sollievo delle cose modeste come battere un allenatore mediocre. Quelle cose che non hanno la presunzione di essere il meglio, non come me che mi esalto in modo scomposto per aver battuto la prima della classe. Succede però che a forza di denigrare l’allenatore della squadra che poi batti contro tutti i pronostici, certi tifosi sono costretti a sfornare prestanomi per gioire in maniera sconsiderata senza dare troppo nell’occhio.

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