Avrei voluto evidenziare le cose buone viste in campo se non fossi rimasto più colpito dallo spargitore di sale umano e collaboratore di Italiano. Evidentemente non bastavano già le due macchiette. E a sottolinearlo è arrivata Liliana Segre in lacrime che mi ha detto “Altro che i deportati a Bergen-Belsen, le vere vittime dell’ultimo secondo di storia dell’Uomo siete voi tifosi Viola. Se vi serve una raccomandazione per fuggire in Israele dal nuovo Lino Banfi visto gettare sale di nascosto dalle tasche sul campo come solo Romeo Anconetani, contate pure su di me”. E se proprio ci serve allora prendiamo il robot umanoide di Elon Musk così almeno il sale non rischia di entrargli nelle ferite delle sconfitte umane tipo la scaramanzia. E a Banfi lasciamogli fare il vino. Per il resto la sconfitta Viola era talmente scontata (non a caso vi avevo parlato di certe banane ficcate in quel posto) che per non voler deludere i pronostici ci hanno pensato quei due fenomeni di arbitro e portiere in società a delinquere. Una sconfitta che personalmente e per problemi di natura psicologica solo miei è comunque come quando inizia il contro-esodo ma non ti importa una sega perché tanto non sei ancora partito per le vacanze. Avevo puntato tutto sul VAR, e sono disposto a perderlo. Una prima giornata che mi lascia qualche perplessità tipo se è più sperimentale il vaccino, oppure l’abbonamento a DAZN. Cambiano gli stili di vita, i gusti, i vizi, le prerogative, le maglie, gli allenatori, ma il risultato di sconfitta a Roma a tutto volume no, quello no. Sempre la stessa musica, insomma. Lo spargisale PRIMA della partita, gesto che in mancanza di un valico, passo, cima con previsione di freddo o neve, ha definitivamente gettato la mia passione nel ridicolo, mi ha confermato però che più invecchi, più ti rendi conto che i PRELIMINARI sono molto più importanti del sesso.
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