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martedì 14 marzo 2023

La tisana di Saponara


Inizio con un albero di ginkgo biloba gigante in Giappone per dire che così come apprezzo altro oltre al Sangiovese, non apprezzo solo il Rinascimento, campanilismo presente fortemente in città e che a volte incide sulle partite. Lo capirete più avanti grazie alle considerazioni su Saponara. A proposito di Nico e del mio mancato apprezzamento, ho cominciato a lavorare su me stesso, visto però l’argentino a Cremona, mi sono subito licenziato in tronco. Questa inversione di marcia della start up avviata su me stesso, mi ha portato a ritenere che la mancata vittoria di almeno una coppa, suggerirà ai più di prendere proprio me come glabro espiatorio. Non vogliono che riveli che in questa annata ci saranno due bivi importanti, e che se non indovineremo la direzione delle coppe, non ci resterà che imboccare la direzione indicata dal cartello verso quell’agriturismo che ci tiene a farci sapere che ha ottimi pecorini toscani. Non deve succedere perché nessuno ci darà spiegazioni, già vedo Barone impegnato a tempo pieno con la mano incastrata sotto il sedile della macchina per raccogliere 50 centesimi intravisti mentre si agganciava la cintura prima di scappare via. E 50 centesimi sono utilissimi per il fatturato. E tutto ciò succede proprio a me che vorrei diventare un vecchio affezionato alle persone e non alle cose. Certo giocare nella squadra di Firenze non agevola i più sensibili della rosa, prendi Saponara a Cremona, era chiaro dall'atteggiamento che sarebbe rimasto più volentieri nella sua terrazza sul Duomo a prendere il sole e leggere un classico di 1500 pagine sulla Belle Epoque sovietica sorseggiando una tisana al rabarbaro e rafano.

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