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venerdì 17 marzo 2023

I clavigeri Viola


Il tifoso Viola non piange mai, stoico, come solo chi è abituato a farsi la ceretta all'inguine. Così la fierezza oggi lo premia e arriva anche il tempo dei quarti di Conference, malgrado la disabitudine, gli autogollonzi e la poca dimestichezza in materia, mi avessero spinto a interpretazioni dilettantistiche, e mercoledì quel  NAP 3  0 FRA in alto sullo schermo mi aveva fatto pensare a una larga vittoria del Napoli contro il Frattamaggiore. Mentre “il tempo passa e tu non passi mai” è una citazione di Cabral sempre poco assistito da Nico. Contenti di essere tra le otto rimaste, speranzosi di andare in finale di Coppa Italia, nella San Frediano della malvita rimane il rammarico di non aver trovato ancora il giocatore simbolo, adesso che certi giocatori sono fortemente caratterizzati anche esteticamente, adesso che nelle rapine vorrebbero sostituire i vecchi passamontagna con le più moderne mascherine in carbonio alla Osimhen. Diciamo che la vita del tifoso Viola è come una scatola di cioccolatini, sa benissimo quello che gli capita visto che sono tutti organizzati negli scomparti, mentre le mogli si mangiano quelli che più ci piacciono, poi ci danno pure la colpa di averli comprato perché sono a dieta. Ma sembra finalmente arrivato il momento di fermare il circolo vizioso dei nostri sogni frustrati, raccontati in maniera realistica anche in una miniserie Netflix in cui il protagonista di curva sogna di accingersi a trombare quando si accorge di non avere il preservativo, dimenticato nel sogno precedente. Nel sogno del giorno dopo quindi sta molto attento a ricordarselo, ma si dimentica di lei, e allora sogna un bicchiere, la serie finisce che lui si augura di non dimenticarsi il vino. La prossima stagione potrebbe raccontare di aver bevuto addirittura champagne dentro a una coppa, o alle coppe. Sembra proprio arrivato il momento emostatico, stop alla fuoriuscita da competizioni europee e non, ci eravamo stufati di quel rito serale della chiusura delle persiane. Diventati un po'come quei clavigeri che chiudevano le proprie cappelle sistine. Gocciolanti di tristezza. E poi sarà la prospettiva, ma anche Ranieri sembra un gigante. 

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