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mercoledì 17 agosto 2022

Il ritorno di Foco


Solo ieri ho letto sul blog della nuova rubrica di Foco, sono felice di fargli auguri e complimenti anche se a scoppio ritardato. Sapete della mia poca attenzione al susseguirsi di certe dinamiche, e quindi all’oscuro del motivo per il quale un giorno se ne è andato, ma sono molto contento se adesso ha trovato uno spazio a lui più congeniale. Lo saluto con affetto. Questa cosa che della campagna elettorale, insomma, siano usciti temi importanti come le scie chimiche, la carenza dell’uomo sul palo, il 5G, Soros, la nuova rubrica di Foco, i vaccini al grafene, è molto grave. Nel metaverso c’è un ritorno ad usare il palo come fulcro per donne svestite e apparentemente vogliose. E siccome non ho la capacità di analisi della partita di Foco, mi avvalgo di uno sciamano perché lui la partita la vede nel fegato del coniglio, e quando mi sveglio benissimo, fiducioso, convinto che con il Twente passeremo il turno, lo sciamano apre il coniglio e ci trova una multa per la pulizia delle strade. Ho sempre avuto la fissa di avere uno sciamano per la lettura della partita, ma anche e soprattutto per la prevenzione, così quando non c’è perché va a mangiare il lampredotto a Porta Romana, ho paura di morire dissanguato. Non me ne vorrà Foco se dico che secondo me l’uomo che doveva andare sul palo è stato mal consigliato da Morgan. E se vado oltre la mera analisi tattica allora sono imbattibile, perché con il riscaldamento globale un partito che guarda lontano metterebbe un condizionatore sul proprio logo. Abbandono Foco e la sua lucidità pre aperitivo, e vado definitivamente oltre vista la formazione contro la Cremonese, e mi immagino che se Vincenzo vincesse la mistery box, chissà che squadra di merda sceglierebbe per la gara in esterna. Finita l’ultima stagione di Better Call Saul ve ne consiglio un’altra deliziosa: “Avvocata Woo” su Netflix, e poi siete sicuri che Foco possa mostrare come me il Green Pass rafforzato? L’ultima spetta di diritto al Bambi che dopo aver fatto colazione forzatamente in un bar di fortuna, ha come sempre rimpianto la pasticceria a cui è affezionato, e per rafforzare il concetto ha detto che quando il pasticcere toglie i grumi dello zucchero a velo con la patente, sai di essere nel posto giusto. 


Sembrava finito qui quando Andrea mi scrive proprio mentre termino la bozza dell’editoriale, carino come sempre e senza sapere che avrei scritto qualcosa di lui ci tiene a chiarire i motivi della sua fuoriuscita dal blog. Se vorrà ve li dirà lui, vi fa sapere che non viene retribuito, e dopo i ringraziamenti per avergli concesso spazio in cui esprimersi per così tanto tempo, ci siamo detti che poteva tenersi le chiavi del blog nel caso un giorno volesse passare di nuovo. Vi saluta e vi vuole bene.


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