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giovedì 4 agosto 2022

Du' palle!


Titolo e analisi prolissa, così tra caldo e fitta ragnatela di passaggi è arrivata la botta tra capo e collo. Meglio parlare d’altro, di Joe per esempio, e provare a capire perché si comporta così, mi riferisco alla vicenda Ascoli. Per me è un pacifista, perché non c’è niente di più violento di un ricordo felice. Lui vuole lasciarci solo ricordi tristi come questo. E di tipi violenti ne ho conosciuti tanti per capire che lui non lo è, gente che minacciava di cagare in testa ad altri per intimidirli, non so se io sono meno violento oppure se è solo perché a me riesce più facile farlo nel bagno di casa. Spero a questo punto che il relax sia con voi, consci della pandemia, guerra, siccità, incendi, Joe, Rocco e Pradè, crisi energetica, con all’orizzonte la Meloni Premier, e se vi capita di trovare una conchiglia chinatevi a raccoglierla, poi portatela all’orecchio e sentirete nitidamente suonare l’orchestrina del Titanic. Non fate che la lasciate lì, occhio che vi osservo. Mi sono risvegliato dalla partita quando il Bambi ha tirato una bestemmia articolatissima, dopo qualche secondo un’altra più corta, poi ancora a scalare. Penso che abbia inventato la matrioska delle bestemmie. A me la vicenda del figlio all’Ascoli ha permesso per un giorno di non pensare allo spread, quindi la ritengo positiva. Qualcuno dei più informati dice che il battibecco col presidente dell’Ascoli nasce da una richiesta di Joe che a cena avrebbe ordinato la pasta con funghi, piselli e salsiccia, così il presidente avrebbe solo fatto presente la stagionalità delle nostre ricette, a quel punto Pradè per sistemare la questione ha proposto una soluzione come fu quella di comprare Kokorin, ha suggerito la versione più leggera con le mezze maniche. Comunque non vi preoccupate, stamani malgrado tutti i divieti ho innaffiato l’editoriale. Se ho fatto un’analisi della partita troppo superficiale mi scuso, magari non ho visto la qualità del gioco splendidamente verticale per colpa di quelle cavolo di bottiglie di plastica d’acqua dove non avevo messo il tappo e loro si lasciavano cadere come se quella fosse la posizione più naturale. O forse anche loro soccombevano al gioco della Fiorentina.

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