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sabato 20 marzo 2021

La cricca dove c'è del torbido ci si ficca


Il matematico della cricca è il Benedetti, anche il titolare del Bar Bianchi lo interpella per certi temi di finanza creativa, tipo capire se è vero che anche il Genoa ci ha superato in classifica, è sempre stato un cervellone fin dai tempi in cui, lui ancora bambino, la madre non riusciva a trovargli un cappello che gli entrasse. Ieri è stato in silenzio con carta e penna per alcune ore, alla fine ci ha mostrato la sua equazione costruita sulle coppe più svariate e sostanzialmente sui temi legati al Covid: “Squadra Italiana X, finisce il sogno”. Valido per X = calcio, vela, vaccini, ripresa economica, pranzo fuori, nuovo stadio etc. Benedetti che è anche la memoria storica di noi poco colti, oppure colti ma in flagrante, quindi ci ha ricordato in merito al carro armato che ha colpito per errore un pollaio, che era dai tempi di Asterix che non veniva sferrato un attacco ai Galli. Niente a che vedere con il gallo dell’attacco granata. Il teologo Centi sostiene invece che è stata la vicinanza della Pasqua a far risorgere dopo tre giorni il vaccino AstraZeneca. Pioli reagisce male ai complimenti di Solskjaer; “Good team”, lui abituato a prendere al massimo di ceppicone. Il povero Pizzichi era invece il nostro interprete ufficiale conoscendo ben 4 lingue, prima di essere sgozzato dalla ventola si era battuto per dimostrare che quel “ahravaravvaravvavava thank you” che usano i comandanti degli aerei non è vero inglese. Io che sono l’esteta combatto con tutte le forze la progressiva perdita dei capelli con la contemporanea moltiplicazione dei peli nelle orecchie che è processo tipico della vecchiaia, e lo combatto dall’interno, cioè invecchiando con le forbici sotto il cuscino. L’unica cosa che ci accomuna tutti davvero è che ci manca la Boldrini. Un po’ anche che siamo padri solo quando facciamo il giro per spegnere le luci. E menomale che c’è il pallone, per certi versi specchio più chiaro pure del DNA per il suo uso irrispettoso verso il prossimo che tende a socializzare in strada giocando in santa pace dopo l'asporto, figli che mostrano una maleducazione sconosciuta in famiglia, indizio serio di messa in discussione della stessa paternità, pensando che la persona più maleducata che ho conosciuto è stata il trombaio. E qui si aggiunge la mortificazione di rientrare nelle statistiche di un grande classico. Rimane solo il Costagli, uomo di legge e di sani principi morali, rigidi al limite della rigor mortis, che tutti gli anni mentre gli altri fanno gli auguri ai propri padri lui inveisce nei confronti di coloro che hanno rubato le stelle per metterle al posto degli occhi dei figli.

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