Io la scena me la immagino con i dellavalliani da una parte, quelli del Fronte Gobbo Interno dall’altra, e Dio (pieno di braccialetti) in alto con pane e ciauscolo che scuote la testa. Mentre al bar in piazza San Felice c’erano quattro amici di quelli che volevano cambiare il mondo (“Via i Della Valle” dicevano), poi dopo il comunicato di Diego si sono guardati, hanno ordinato quattro Negroni e vaffanculo. Qui a Vipiteno dopo i temporali di ieri (all’uscita dal ristorante c’erano 10 gradi dopo cena) ho percepito una certa rabbia nei confronti di quelli dell’allarme siccità. Per dire che è un mondo dove c’è sempre qualcuno che ce l’ha con qualcun’altro. Il Bambi dopo Corvino adesso ce l’ha con questa moda di lasciare pianoforti alla mercé di tutti nelle stazioni. Alla mercé soprattutto di Allevi in partenza o in arrivo da qualche parte. E poi basta con ‘sto “sesso anale” si dice prenderlo nel culo, specie quando si rifiuta sdegnati un rinnovo e poi non si trova un ingaggio almeno pari a quello rifiutato. Alla fine ho messo alle strette il Bambi e mi sono fatto dire qual è stato il motivo scatenante, il momento esatto in cui ha cominciato a non credere più nei Della Valle. Dice che tutto nasce una sera, dai biscotti con l’uvetta che sembravano biscotti al cioccolato. Da lì in poi ha cominciato ad avere problemi di fiducia. Corvino che ne sa una più di Bucchioni non chiude per Kalinic solo perché così può continuare ad andare a cena con quelli del Milan, non trova l’accordo ed evita l’insalata di riso che gli toccherebbe se tornasse a casa.
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