Sono due le cose che ci diciamo al mattino, quale giocatore non ha rinnovato e cosa è successo a Londra. E che per adesso non c’è nessun nesso tra gli incendi e il ridimensionamento. Donnarumma come Craxi da una parte, Raiola che si regala l’ebrezza del Gillette a 5 lame dall’altra. Noi del bilama e di Gaspar ci consoliamo dicendo che i tifosi sono tutti sullo stesso piano, anche se uno ha la suite e l’altro la singola. E se siamo arrivati dietro al Milan di Montella ci rimane sempre la soddisfazione di arrivare prima dell’orario previsto da Google Maps. Il percepito del calcio di oggi purtroppo è che bisogna vincere per dimostrare di essere vivi, ma se andate al mare e non pubblicate neanche un selfie sui social vi viene forse il dubbio di non esserci stati? “Digli che non è sufficiente nemmeno comprare campioni”, mi scrive in privato Cognigni, “perché magari poi scoprono che Mammana taglia gli spaghetti con il coltello”. E Cognigni fa anche troppa chiarezza quando dice che la cessione di Alonso ci ha salvato dalle sanzioni del FP. Ma io già lo sapevo e nel fine settimana sono stato giustappunto a Casette d’Ete, ho allestito un carro dei vincitori propiziatorio e poi sono passato davanti alla villa del boss, una volta inclinatomi pericolosamente per riverirlo come si merita, mi sono accorto di avergli creato problemi con la polizia e sono dovuto scappare prima che mi facesse causa come a Prizio. Non capisco davvero tutto questo malumore, neanche foste Gonzalo che ha rifiutato il rinnovo e ora è a spasso, sarà forse meglio andare in piscina? Sicuri che l’inferno sia proprio quello oltre Colfiorito e non dove vi prendete anche le verruche? Cari tifosi che sapete sempre come si fa, che scrutate il cielo e ascoltate il vento come gli uomini di mercato veri, sappiate che io sarò pure un leccavalle ma almeno non stendo i panni.
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