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venerdì 2 giugno 2017

Da David Sylvian a Davide Astori


Problemi per il terzino destro all’orizzonte, dopo il restauro del Colosseo Diego finanzia anche la parata militare del 2 giugno. Si gettano così le scie chimiche delle Frecce Tricolori su quel famoso gennaio che ha visto Sousa cambiare umore per sempre. Peggio della sua delusione solo la fame. L’Europa alla quale non parteciperemo ci dice sostanzialmente che il bacio è alla francese, l’inculata è alla tedesca, e la delusione è alla portoghese. Come il latte. Ieri si parlava di musica, non sempre la stessa musica di chi non ha vinto niente nell’era Della Valle, ognuno con le proprie preferenze (nelle quali metto anche David Sylvian), spero però che possiamo essere tutti d’accordo nel sostenere che non si può definire capolavoro un qualsiasi pezzo realizzato dopo il ‘90 e prima dell’avvento dei gruppi WhatsApp (come da foto). Non ci sono più nemmeno i “La maiala di tomà di una volta). Ma finché esisteranno i weekend lunghi il mondo sarà salvo. Ad Andrea che si è risentito per la contestazione fino a decidere di fare un passo indietro vorrei far presente che alla Santanchè tirano i sanpietrini. Di buono c’è che questi sono tempi nei quali la gente sente la musica latino americana in macchina a volume alto e finestrini aperti, personalmente ne approfitto per attraversare la strada a passo di salsa, e non indietro come Andrea. E non mi preoccuperei tanto nemmeno per il clima, l’uscita degli USA dagli accordi di Parigi (inquinare di più è un’altra promessa elettorale mantenuta) e quant’altro, lo farei piuttosto per il temporale che si abbatterà domani sulle nostre teste nel caso di quel triplete lì. Se ciò accadesse forse i tempi migliori non verranno più. A proposito di musica servirà un’anima davvero rock per affrontare giornate così difficili. E se la vita ti da limoni (a questo punto meglio se Sfusati) facciamoci una limonata. Con aggiunta di vodka.

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