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giovedì 22 dicembre 2016

Un film mentale



Sulla partita di stasera non mi faccio solo dei film mentali mentre scorrono i chilometri, mi faccio anche delle recensioni di merda. In una scena di uno di questi c’è Sousa che però ha la voce di Giachetti e le sembianze di Fassino mentre risponde in sala stampa di essere molto soddisfatto malgrado la sconfitta. Niente di nuovo circa le supercazzole, se non fosse che il regista, con questi rimandi ci vuole dire, specie mostrandoci un Sousa così magro come il sindaco di Torino, che il portoghese ha la faccia come un osso sacro. In questo film i giovani tendono a restare in Italia per turismo e vanno all’estero per lavoro. Tello indovina una partita. E visto che ieri era la giornata più corta dell’anno il regista ci mostra Dries Mertens che non si è tolto nemmeno il pigiama. Nell’Inter entra Gabigol, mentre Hagi è sparito e viene ricercato dai tifosi come se fosse un pakistano. Un mondo dove l’influenza è senza febbre e la carbonara senza uova. E la fata dei dentini lascia degli strani foglietti sotto il cuscino chiamati voucher. Anche il ponte alla Carraia non mi sembra più lo stesso. Verso la fine un bel primo piano di Sousa, siamo nella conferenza stampa del post partita, la sua modernità di pensiero ci farà vergognare, quando rivolto a noi che pensiamo sempre alla classifica dirà: “per Natale non importa vincere, basta il pensiero”.  Finito il film mentale all’altezza di Rovereto sud finalmente ho visto una stella cadente e ho subito pensato di esprimere un desiderio circa la partita di stasera, ma sempre la stella mi ha detto di non farlo perché non era caduta ma l’avevano spinta.

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