A questo punto sono proprio curioso di sapere se il primo a rovinarmi il nuovo anno sarà uno del Pescara. Capiremo già da quella partita se il 2016 sarà stato un “periodo” NO, oppure un NO periodico. Il 2016 che non cominciò affatto bene, ricordo che l’apparenza m’ingannò da subito, la mattina del primo dell’anno li vidi in giro fianco a fianco, si capivano con uno sguardo, si lanciavano occhiate d’amore, non lo dico per gelosia ma non voglio più ciclisti di merda davanti a me come primo rallentamento del 2017. Come se già non bastasse il mercato di gennaio, una sorta di cena al buio con gente della quale non è poi così facile fidarsi, e che alla fine diventa una partita a scacchi dove se si paga alla romana si deve aver mangiato più degli altri (concetto tipico dell’entroterra ascolano). Sarò anche banale ma le festività sono i periodi dove si sentono di più le mancanze. Si, anche quella da una Coppa Italia. E intanto vedo famosi esperti di calciomercato in perfetta sintonia con i nostri giornalisti di punta vivere come in una pubblicità di profumi; praticamente senza capirci un cazzo. Ma grazie al Viola Club Nobili Decaduti Fiorentini finalmente ho capito perché in Italia si interrompe il campionato tra Natale e la Befana mentre in Inghilterra al contrario diventa un’occasione importante per frequentare gli stadi proprio grazie al tempo libero da dedicare alla propria passione. La Nobiltà Viola con sede in Borgo Tegolaio, anche se decaduta ha ancora una certa influenza in FIGC, da una parte ha protestato ufficialmente contro la Digos che ha daspato il rampollo di una famiglia in vista per aver imbrattato il muro della casa del Capo della Polizia, secondo loro come ritorsione dopo che non gli era stato permesso di entrare allo stadio con la cintura di coccodrillo (poi sparita), dall’altra oberata dal calcio spezzatino ha chiuso il Viola Club lasciando un biglietto che lascia pochi dubbi: “Ce ne andiamo a Capvi, non a Cavpi, perché la Cuvva Fevvovia è scomoda e abbiamo bisogno di velax”.
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