Per il 2017 auguro alla Fiorentina di raggiungere gli obiettivi del 2016 che doveva compiere nel 2015 che aveva promesso nel 2014, pianificato nel 2013 e via andare fino all’anno in cui dichiarò di lottare per lo scudetto. Poi durante le precipitazioni potremo dire “Piove Governo non eletto dal popolo”. E se fossi uno del Marasma, nel 2017 vorrei affiggere uno striscione nella notte davanti al Pugi non tanto per denunciare: “Manolas è un simulatore seriale”, quanto per finire la bomboletta spray usata dal Bambi per chiudere il rapporto con la sua ultima compagna giudicata un po’ allegra nelle abitudini sessuali. Il 2017 per combattere il profondo desiderio di cambiamento espresso con l’ennesimo scudetto alla Juve, col Governo Gentiloni, con Celentano insieme a Mina. Quel 2017 in cui si cominceranno già a vedere le prime nonne con dei tatuaggi indecifrabili. Mentre il Palermo continuerà a cambiare allenatore, i giocatori rimasti gli stessi perderanno sempre senza interruzione di continuità, e Zamparini si potrà quindi equiparare al nuovo Presidente del Consiglio. Un proposito oltre la vittoria dell’Europa League? Parcheggiare meglio parcheggiare tutti. Prima però c’è da recuperare la partita di domani a Marassi, un’oretta di calcio incastrato all’ora di cena tra i palazzoni di Genova. Prima ancora, caduto Renzi si è finalmente liberata la Leopolda per la cena con la squadra, che era difficile come trovare un tavolo libero per mangiare una pizza da Santarpia. Prima del 2017 insomma c’è da finire il tour de force che proseguirà con la Lazio, e poi saranno già partite le colazioni a base di panettone, pandori e avanzi vari, che si concluderanno dopo il mercato di gennaio con l’arrivo delle colombe al posto di quello di Mammana. Prima ancora fino ad arrivare a ieri quando mi è toccato ascoltare il Bambi cantare addirittura un pezzo di Branduardi che per fare l’albero ci vuole il seme, che per fare il seme ci vuole il frutto, e che per fare il frutto ci vuole il fiore. Troppe complicazioni, così ha deciso di fare il presepe.
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