“Quella goccia d’acqua che stamani è caduta dal balcone e mi è finita dietro al collo in realtà era lì che mi aspettava da 15 giorni. E’ proprio una stagione di merda”, questo il labiale di Di Francesco inquadrato dopo l’ennesimo infortunio di un suo giocatore. Quando poi gli si è smontato il ginocchio a Cannavaro ho provato lo stesso dispiacere di quando ti chiedono se hai una sigaretta e tu rispondi “Non fumo mi spiace”, e invece non ti spiace manco per il cazzo. Di contro abbiamo cercato di equilibrare la sfortuna del Sassuolo proponendo un Salcedo che nel primo tempo Tomovic sembra Paul Breitner, mentre Tello fa di tutto per spiegarci con dovizia di particolari come mai non gioca nel Barcellona. La Fiorentina porta a casa 3 punti pesanti (al contrario delle polveri sottili), ma soprattutto intasca la consapevolezza di aver trovato un giocatore importante come Chiesa (uno dei migliori in campo), la conferma della grandezza di bomber Kalinic autore di una splendida doppietta, oltre al gran ritorno di Vecino e a quello di Badelj che se qualcuno vorrà a gennaio non potrà spendere meno di 20 milioni (e comunque non sarà facile da sostituire). Bella prestazione e seconda vittoria consecutiva in campionato, terza se consideriamo anche quella di coppa, dopo la quale Sousa ha deciso di confermare la fiducia a Chiesa e Olivera (troppo timido). Fiorentina buona ma con qualche problema sulle ripartenze del Sassuolo. Vittoria che viene costruita nel primo tempo mentre nel secondo soffriamo troppo malgrado la squadra di Di Francesco perda Gazzola, Magnanelli e Cannavaro nel finale. Grande intensità e pressing asfissiante che dimostrano un’ottima condizione fisica nonostante l’impegno di coppa, pessimo l’arbitraggio di Fabbri che fischia più di una giornata di tramontana spezzettando continuamente il gioco. E a proposito di infortuni, Spalletti dopo aver perso Florenzi, su quella fascia perde anche Bruno Peres, mentre Niang quando va sul dischetto diventa impreciso (4° errore sui 7 calciati compresi quelli in Francia), le porte si stringono, e sta di fatto che il pallone non entra neanche nel periodo natalizio. Per tornare a noi alla fine ho veramente temuto il peggio, quando ho visto i lampeggianti sotto casa: ho pensato subito all’omicidio, poi mi è venuto il dubbio di un infortunio di uno del Sassuolo inciampato sul marciapiede sconnesso e relativa ambulanza, spaccio di droga? No, alla fine ho capito che il vicino aveva appena finito di mettere le luci di Natale.
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