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martedì 24 maggio 2016

Le verità di Prandelli (in mancanza del difensore centrale)

 
Come per tutte le verità c’è sempre una doppia chiave di lettura, non solo quindi per quelle di Prandelli (il cui valore più importante emerso dall’ultima intervista è il colesterolo a 195), per alcuni il delitto di Cogne è diventato quello di Cognigni. Non solo, ci sono tedesche che in Maremma si misurano l'abbronzatura con le tabelle di sbiancamento dei denti. Per quanto riguarda il rilasciatore d’interviste in mancanza di una panchina Prandelli, dico solo che la vita è troppo breve per perdere tempo con chi non ci vuole. E poi quando un uomo incontra il lunedì di una settimana che inizia con un’intervista di Prandelli, quell'uomo è un uomo morto. Ok, va bene che in Italia non esiste futuro senza coscienza del passato, ma il Pranda col passato ci sta facendo “all'ammore”, e del futuro non ha neanche il cellulare. Ma davvero nessun DS ha il cellulare di Cesarone? Prendetecelo così le sue interviste ritorneranno ad avere un tocco di attualità (tipo la formazione che manderà in campo da lì a poche ore). Per chiudere questo argomento dico che le verità di Prandelli sono come quella della Nicoletta di Borgo San Frediano, che fa il tifo per i Bianchi. Lei che quando il marito è via tromba con altri. Tanti altri. Poi sui social si definisce “dolcemente complicata” (e all’aperitivo mostra la passera). Con questo non voglio dire che io sono una verginella, anzi, quando metto le mani avanti mi accerto sempre che quella di fronte abbia almeno una quarta. E nella Boschi che parla dei partigiani non vedo nessuna gaffe, perché guardo solo il culo. Infine voglio sfatare anche la leggenda che mi vedrebbe tifoso che si accontenta. Anche no. Io all’acqua e sapone preferisco lo champagne e caviale. Via, su!! Che vi sembro tipo che si accontenta? Ma secondo voi, un pezzo d’uomo come me, c'ha bisogno di andare a puttana? “Scicuanta belo. No scendo di prezzo”.

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