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lunedì 23 maggio 2016

La teoria del giglio

 
Penso che la Fiorentina non vinca perché sconta la bellezza della città che rappresenta, i Della Valle non sono colpevoli ma vittime di tutto ciò. Voglio dire che il grande vantaggio, diventa peso. Il giglio sulla maglia alla fine ha un costo, e a conferma di questa mia teoria faccio presente che il Leicester non ha nessun giglio. E poi è la stessa cosa che succede con i Testimoni di Geova che sono il nostro contrappasso per quando da piccoli suonavamo i campanelli e poi scappavamo via. Direte che anche a Montolivo non è andata molto bene scegliendo Milano che non ha nessun giglio, ma lì il problema è un altro: c'è di mezzo la Juve. Una stronza, una che te la fa annusare ma poi non te la dà mai. Grazie a concetti come quelli appena espressi, ho sempre avuto l’obiettivo di fare di questo blog un'edizione limitata, e posso dire di essere arrivato a metà strada: sono limitato. Quindi, per quanto detto, la prossima stagione bisognerebbe non fare calcoli, e anche dopo solo una vittoria puntare subito allo scudetto, perché la vita è incredibile, un momento prima sei felice, un attimo dopo ascolti Lorenzo Fragola che canta l’Inno di Mameli. Tutto è possibile, anche che venga smentita la mia teoria del giglio, anche se Firenze è più bella di Parigi e non è un caso che per le tifose del PSG sia diventata addirittura una tradizione quella di salire sulla Torre Eiffel per gridare “salutate la capolista”. Mentre sul Campanile di Giotto il tifoso Viola non ci sale mai, e se lo fa è solo per buttarcisi di sotto. Poi voglio sfruttare il periodo del mercato sempre così pieno di voci per fare girare quella che ieri notte hanno visto Lorenzo e Marquez uscire dal box di Rossi con fare circospetto, per allontanare i sospetti da Cognigni. Non amo molto il periodo del mercato, troppi nomi inventati, non vedo l’ora che sia tutto finito, si, anche le ingiurie nei confronti della società. E poi ormai ho solo la testa alle vacanze, il mare della Maremma lì a pochi metri, tra i pini marittimi e la macchia mediterranea, le dune che si spingono fino all’Oasi del WWF del Lago di Burano. Passeggiate di chilometri in solitudine, la sera si torna nella tenda, dettagli shabby chic, arredi in legno. Insomma, se avvicino l'orecchio alle conchiglie Barilla sento la Rita che dice "Smettila di fare il bischero e mangia".

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