Niente miracolo ‘sta volta, coppa al Real e nessun argomento di rivalsa per i poveri, hanno vinto i ricchi del calcio (e così piove forte anche sui nostri sogni). Non ci rimane che il mercato, un mondo dove per sparare nomi a caso non servono soldi, quelli servono solo per comprare i giocatori che fanno la differenza. Non a caso gli esperti di mercato sono quelli che definiscono l’Udinese “una bottega cara”, i più vecchi di loro, a proposito di come cambiano i modi di dire da dopo la sentenza Bosman, quando cadeva il gelato dal cono bestemmiavano tutti i santi. Ora lo chiamano cornetto destrutturato. Io che non seguo il mercato e quindi sono esperto almeno quanto loro, dico invece che l'altra faccia dell'amore è il culo (e non penso per questo di essere meno esperto di mercato). E mi rammarico che in tempi così moderni non riusciate a bruciare le calorie nelle sessioni di stalking verso Cognigni. Solo questo è il mio rammarico per la stagione passata. Non certo Benalouane. Pur essendo profondamente contrario alla battaglia di quelli contro i Della Valle, riconosco l’importanza di avere qualcosa a cuore, non importa cosa. Io per esempio mi batto per il ritorno degli alamari veri sui montgomery. Altri sono per il ritorno dello sponsor sulla maglia. Io lo dico per voi, mi preoccupa questa eccessiva sensibilità verso il mercato, basta una voce dall’ortolano e vi deprimete, un’altra dal pizzicagnolo e vi esaltate. Almeno prima passate in merceria. Perché l'umore, a volte, é un po' come quei calzini col bordo lento.
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