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sabato 22 agosto 2015

Muffe

Non crediate che sia una persona rassicurante solo con voi perché vi servo bicchieri mezzi pieni con la stessa padronanza di chi spilla birra all’Oktoberfest, lo sono anche quando, alle 3 di notte, metto "mi piace", sulle vecchie foto in costume delle mie amiche. Alla vigilia dell’esordio in campionato anche Mario Suarez mesce ottimismo quando sembra certo che il reparto della Fiorentina sarà il migliore della sere A. E nessuno di voi che gli abbia dato del “Poeta” come invece fate con me. In compenso ho maturato delle certezze dopo un’estate passata a parlare con il filippino della Contessa Cinzano davanti ad uno splendido mare, non ho scritto solo versi, ho capito quanto sia vero che le donne sviluppano prima. Alle donne vengono le poppe a 13 anni, mentre agli uomini a 45. Altre certezze di fine agosto sono le squadre italiane, che rispetto alle straniere, fino a dicembre sono indietro nella preparazione, e da gennaio sono più stanche. Mentre un interrogativo ritorna tutte le notti da quando sono rientrato a Firenze: a che serve fare le buche in spiaggia se poi non puoi seppellirci Cognigni? Domande senza risposta, Pradè senza febbre, caffè senza zucchero, che sorseggio pensando a Joaquin e a quel suo sogno di andarsene. Ho imparato così a non affezionarmi più ai giocatori, no, e sotto la doccia quando i pensieri si fanno più intimi, mi rendo conto che l’unica cosa a lasciarmi il segno è ormai solo il costume. Intanto un po’ a sorpresa, vista la polemica che ne è scaturita, l’ideatore di Dylan Dog ha raccontato che il suo personaggio è diventato l'Indagatore dell'Incubo da quando si è messo in testa di scoprire se Pradè aveva davvero la febbre. Siccome voglio credere a Mario Suarez, invece di un centrocampista e un difensore di destra, mi sono convinto che mancano di più quei tempi in cui l'unico pensiero al ritorno dalle vacanze era il rullino di foto da sviluppare. E in questa vigilia di campionato a Firenze si torna a respirare quell’aria inconfondibile che ti entra nei polmoni ogni quattro anni, come se fosse un mondiale, quella tipica che si forma tra un ciclo e l’altro, dove si vengono a creare le muffe del ridimensionamento. Le senti, forti, che escono dai seminterrati alluvionati dalla nostalgia. Succede in certi luoghi della memoria, da quando Prandelli se n’è andato, sembra di essere all’Aquila davanti a un cratere dove un tempo c'era una casa. Di fronte, la pubblicità di un panettone datata Natale 2008. E poi siamo tutti un po' in tensione per questo debutto della Fiorentina, anche troppo, ieri il Bambi è sceso di corsa dalla tramvia dopo aver visto quella donna della foto. Troppo nervosismo che porta anche gente normalmente più posata e religiosa di lui a mettere in discussione persino la propria fede. Sua madre mentre lui cercava di ricaricarle la tessera di Mediaset Premium, era così agitata che ad un certo punto ha preso in mano il rosario di mille partite, e con grande amarezza gli ha gridato che la religione non può essere una scienza esatta, e lo dimostra il fatto che prima dicono "Beati gli ultimi" e poi inventano il buffet. E anche se lui ha avuto la prontezza di spirito e ribattere che Gesù lo disse vedendo la cassiera aprire un'altra fila, lei ha comunque aggiunto ”Imparerai a tue spese, che lungo il tuo cammino, incontrerai ogni giorno 'milioni' di ciclisti al centro della carreggiata”. Chiari sintomi di nervosismo da inizio stagione. Io invece faccio ragionamenti diversi mentre aspetto, diciamo più compassati, e penso che da piccoli giochiamo coi Lego, da adulti andiamo all'Ikea, e da vecchi guardiamo i cantieri. Perché l'uomo che tifa ha le costruzioni nel DNA. E così da domani comincio a costruire un nuovo sogno.

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