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lunedì 17 agosto 2015

Dal bagnasciuga al tuffo

Entriamo nella settimana che ci porterà dritta dritta in bocca al campionato. E allora vi invito ad un avvicinamento saggio come quello che percorriamo dal bagnasciuga al tuffo. Non troppo spavaldo insomma. Non si può cioè pensare a una società perfetta, senza più Cognigni e con il lampredottaio del Porcellino alla presidenza che elargisce salsa verde speranza in quantità industriale. Ci vuole prudenza, almeno tre ore prima di fare il bagno. Vi chiedo di non sognare così in grande, perché avete presente quando pensate che sia la persona perfetta e non ha neanche un difetto che ti possa dar fastidio. Ecco, quello è un falso d'autore. La Fiorentina è invece un originale, un monocromo Viola con il giglio di Firenze sul petto. E questa volta ve lo dico da persona pratica e non da poeta da strapazzo, con la speranza che oggi non siano le uova a sentirsi tirate in ballo. Perché io non sono solo un poeta strapazzato, ma quando c’è bisogno so essere anche ben calato nella realtà di tutti i giorni. Se Cognigni è costretto a misurarsi con il fair play finanziario, anche io so dare risposte concrete o consigli come in questo caso, non senza un eccesso di presunzione tipico di un poeta a cui manca sempre un verso. Per esempio al posto di Ken e Big Jim ho fatto sposare la mia Barbie Mascotte Viola col pupazzetto di Esplorando il Corpo Umano. Farà anche schifo ma almeno ha l’uccello. Mi sembra ingeneroso etichettare tutte le volte Cogngini come un dilettante, stare lì a sottolineare sempre le sue incapacità, anche il giorno di Ferragosto mentre tutti si divertono. C‘è chi tra i suoi detrattori sostiene addirittura che il suo modus operandi prenda spunto dal pranzare gratis con gli assaggini al Mercato Centrale. Quando a Firenze col cazzo che ti danno un assaggino quei braccini corti dei bottegai. Il messaggio che voglio dare in questa settimana di fibrillazione e bagnasciuga, è che Invece di aspettare l'amore della vita, o se preferite l’annuncio di un top player, sediamoci in riva al mare e aspettiamo quella che vende le ciambelle. Che poi a Firenze non si sanno nemmeno pronunciare tanto bene i nomi di tutti questi grandi giocatori venuti da lontano. Si fa ridere, meglio i Sepe, quattro lettere e via. O i Neto via addirittura a zero. Il resto è tutta una rottura di cognomi. E poi in questa settimana, al mare si possono fare tante altre belle cose, come costruire castelli di sabbia, architetture delicate ma sempre più solide di quei castelli costruiti in aria. O con i pagherò. Puntiamo sulla concretezza, così come i giocatori saranno impegnati a cercare la forza dentro di se per guadagnarsi un posto da titolari contro il Milan, noi cercheremo dentro di noi la forza per trovare un posto libero dove piantare l’ombrellone. Se non troviamo la forza dentro di noi, facciamo come il Bambi che la cerca sotto. Lui che non capisce il perché di certe persone in Fiorentina, e io che di certe persone in spiaggia non capisco qual è il materassino. Ma soprattutto bisogna sorridere di più perché la vita è troppo bre




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