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domenica 23 agosto 2015

L'incubo

Come ho sempre detto, su Cognigni andrei più cauto nei giudizi, così come con Casamonica. Casomai il terzo giorno risorge. Oggi comunque si parla solo in gergo calcistico, non vi meravigliate quindi se la vostra lei non potrà “giocare” stanotte perché squalificata alla quinta ammonizione per simulazione. Stasera poi sarà più facile riconoscere i tifosi felici grazie al risultato della propria squadra. Attenzione solo a non scambiare tale felicità con quella di chi non finisce mai i giga internet. So anche che quelli come me, che cioè sorridono anche se tutto va male, ve li immaginate mentre la fortuna ci passa accanto dicendo: “A questi niente, stanno bene così”. Se Dio vuole è finito il tempo di tanti discorsi, giornate interminabili dove "È impossibile" ce l’ha fatto dire l'orgoglio. "È rischioso" ci è scappato per via dell'esperienza, e "Provaci" lo abbiamo sussurrato con il cuore. Oggi è tempo di "Sciabolata morbida" urlato da Piccinini. Secoli di studi sull'evoluzione della specie e sulla nostra supremazia, decadono davanti al fischio d’inizio del campionato, e l’apertura del buffet. Anche quest’anno i dati indicano un calo di spettatori, sempre più gente guarda le partite in televisione, con lo stesso disagio che provano gli "Stadio" che ormai fanno concerti solo nei teatri. Cosa riserverà il futuro a queste generazioni di tifosi sempre più lontani dagli spalti non è facile a dirsi, sicuramente: l’iPhone 42 pollici e i rasoi Gillette con 18 lame. A parte tutte le frasi di circostanza che si possono dire a poche ore dal debutto, tipo "Le squadre forti è meglio incontrarle subito", devo dire che non è mai stato facile nemmeno essere me stesso, proprio perché sono sempre stato io il peggior avversario di me stesso. Ma in compenso mi sono scelto un avversario valido. Non me l’ha dato il computer della Lega come quando ci ha assegnato il Milan. Insomma, prende il via il campionato e così ci ritroviamo lì tutti intorno alla passione ad esultare con le braccia al cielo, mentre quando vedrete un vecchio con le mani dietro la schiena incontrare un altro vecchio con le mani dietro la schiena, non sarà campionato, ma un cantiere che prenderà vita. Perché non tutti hanno la stessa passione come noi, ho visto uomini per esempio godere infilando un carrello dentro l'altro, oppure ascoltato telefonate romantiche in cui ad un certo punto si sentiva lo sciacquone in sottofondo. Dobbiamo essere tolleranti e sportivi, del resto per ogni cuore che batte c'è sempre una mignotta che glielo contiene. O una Roma che stecca la prima. Ci sono persone a cui piacciono i balli di gruppo, chi invece prova con le terapie, e questa estate al mare supera finalmente con successo la fissazione per le poppe  E’ tanta l’eccitazione per la prima (Quando ancora ero fissato per le poppe mi ci voleva almeno una quarta), così tanta l’attesa, l’adrenalina che sale, la voglia di vederla cominciare tutta colorata di Viola. E il debutto mi provoca sempre anche lo stesso problema, come tutti gli anni ho dovuto così fare i conti con il solito incubo. Ho sognato di avere davanti un vecchietto con il cappello e la Panda. Mi son svegliato tardi e la partita era già finita.




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