
Rinasce il Governo del fare (calcio), che viene dopo il dire (a sproposito di calcio), il baciare (la maglia da calcio a strisce), lettera (C come calcio al buonsenso), e speriamo al più presto anche testamento (dello stesso governo del calcio). Perché non se ne può veramente più di questi tromboni che hanno portato il movimento allo stallo. Anzi, dal puzzo di bruciato delle dimissioni di Prandelli poi diventate contratto lampo con il Galatasaray, diciamo pure dentro a una farsa. Non vorrei che i nuovi vecchi che si spartiranno le solite poltrone sotto alle quali c’è sempre una Monica Lewinsky, pensassero di farci credere come fa la Chiesa Battista, che il sesso orale non è considerato adulterio, sfruttando l’interpretazione di comodo che considera come adulterio solo il contatto tra i due genitali, perché per loro non può valere in quanto emerite teste di cazzo. Per quello dei refusi invece, attenzione, sotto la scrivania non intendiamo l’attaccante polacco del Bayern Monaco, perché dopo che si è fatta della facile ironia su chi commette appunto errori solo perché non rilegge quanto ha scritto, è apparso uno strano annuncio economico sul gazzettino svizzero “Vendo divano letto, riletto e anche un po’ sottolineato”. La storia ci dice che chi guida il calcio italiano guida con le mutande in testa, e se lo ferma una pattuglia della Stradale per fargliele togliere, lui per passare bene è pronto persino a sostenere di non voler andare in giro senza mutande. Per cambiare discorso invece, ieri ho trovato il Bambi incazzato nero, e allora per cercare di stemperare un pò la sua irritazione ho cominciato a parlare del mercato della Fiorentina, dei nomi che cominciano a circolare puntuali come le multe per la pulizia strade, dei procuratori, degli agenti Fifa interpellati in merito a quello piuttosto che a quell’altro, degli esperti di mercato sudamericano, degli esperti di mercato sudafricano, degli esperti di mercato sudati in quanto trafelati a forza di andare a rispondere, Bronzetti che non ha voluto tradire il suo cognome, si è dimostrato addirittura trafilato al bronzo. Insomma, non l’avessi mai fatto, in pratica ho peggiorato la situazione, il Mondiale si è preso due giorni di pausa e quindi tutta l’attenzione è tornata sulle presunte operazioni di mercato, specialmente radio e siti internet si sono scapicollati, impegnati ore ed ore a parlare di niente come noi da ragazzi a guardare “Le Ore”. “No” mi ha detto, “Non credo più a nulla” e non si riferiva quindi solo alle cazzate di mercato e a quella banda di cercatori di notizie da mandare in pasto al mondo del web e delle radio, ho pensato ad una delusione d’amore, “No, no” ha troncato subito il discorso, ho ipotizzato che il malumore fosse riferito allora all’oro delle nuove maglie Viola, per via di una leggera preoccupazione, perché secondo lui la nuova maglia attirerà inevitabilmente gli zingari, mi ha fatto capire però che non era quello il motivo della sua delusione. Non era riferito all’oro quindi, e ne all’alloro di cui è allergico costringendolo di fatto a non poter vincere mai niente. Molto più semplicemente camminava cantando a squarciagola lungo il muro del convento delle carmelitane scalze di via Rucellai, cantava “La palla è rotonda. Si gioca di prima e di sponda. Rimbalza, si insacca. Ti sembra una scia sull'ombra. La palla, la palla è rotonda. Un tocco di tacco che incendia. Di collo, di piatto, di esterno, di mezza punta”, insomma cantava Mina, la sigla delle trasmissioni Rai dedicate al Mondiale, quando una scarpa l’ha centrato in piena nuca, s’è incazzato a detta sua non tanto per il dolore, ma perché le carmelitane scalze si sono dimostrate delle gran bugiarde.
PS: Domani parto per una settimana, “lodge tents” ricordate? Se non ci fosse connettività lascio le chiavi a Foco dietro la bottiglia di Chateau d’Yquem.