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giovedì 20 ottobre 2022

Quei pochi


Solo per dire che un tempo c’era stato uno Scarface-Di Maio, e Fini me lo immagino seguire la vicenda Meloni/Berlusconi mangiando pop-corn. Rimango sorpreso dai cambiamenti del PD dopo la sconfitta elettorale, lo sottolineo perché lo trovo coraggioso come l’idea di Italiano di mettere gli esterni a piede invertito per far saltare il banco. Sembra strano ma a volte uno prepara la partita in maniera perfetta, poi basta un piccolo contrattempo e il pallone crossato non incontra il centravanti che chiude sul primo palo. E mi torna in mente quando i giocatori vengono presentati, sono tutti bravi, che poi è ciò che succede anche quando leggi un necrologio. Torna tutto perché a me Jovic sembra un morto. Il perché il duo compri certi giocatori l’ho capito dalla risposta del Bambi quando dopo averli invitati a cena, gli ho chiesto quale fosse il cibo preferito di lei, e mi ha risposto quello in offerta. E siccome il Viola Park mi ha rubato il cuore ho dovuto rifare i documenti, la patente, e bloccare le carte perché i documenti li tengo nel cuore, lo so che non si dovrebbe fare, ma è troppo comodo. Forse alla fine Jovic risulterà una scommessa persa solo perché Firenze è bella, molto più bella delle sue analisi del sangue da grassone. E se lasciamo parlare ancora un po’ Berlusconi, tempo due giorni e anche lui ci racconta del Viola Park. Oggi sono a Roma e domani a Bologna (di corsa e con altre persone), e questo dovrebbe essere sufficientemente chiaro, per il resto solo pochi di voi capiscono i miei editoriali, e quei pochi che mi capiscono non si offendono abbastanza.

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