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martedì 18 ottobre 2022

Ci sono due tipi di centravanti, prima erano tre


Bisogna essere realisti non solo depressi, è un punto che tiene il Lecce dietro. Non a caso la Firenze del sud. Jovic comico Cabral pure, siamo alle solite, ci salva quello che è rimasto per sbaglio, il migliore dei Viola. A questo punto il gol del centravanti dovrebbe passarlo la mutua. Nella vita precedente dovevo essere una donna perché a volte non mi capisco, come mai scrivo di partite come queste? E comunque come mai scrivo più in generale? Per scrivere che è stato meglio l’incontro Berlusconi-Meloni? Come ho fatto a invecchiare senza capire che questa Viola toglie la voglia di leggere, e non solo ciò che scrivo io, c’è solo voglia di incipit, di suggestioni, di fotografie da scorrere come una rivista dal dottore, in attesa di fare altro. Siamo titoli che camminano. E guardare il dribbling dell’infortunio di Jovic dopo il pallone d’oro è ciò che ci meritiamo. Lo scetticismo aumenta, e comunque se non aumenta bisogna alzarsi a controllare se c’è qualcosa di aperto. Di solito la finestra del bagno. Se dio scendesse oggi sulla Terra, di fronte a questa Viola cosa farebbe? A parte cercare parcheggio, ma dopo cosa farebbe? E’ il post partita delle domande, tipo se è più importante fare la scelta giusta tra Jovic e Cabral o essere felici? Ci sono due tipi di centravanti, prima erano tre ma quello che fa gol è andato via che alle cinque aveva da fare. Perché continuiamo a guardare queste partite? Facciamo come quelli che cercano di vendere le rose ai tavolini dove sono seduti marito e moglie. Che s’informassero prima. Col caro bollette ci toccherà spegnere anche la passione. Io ho anticipato i tempi spegnendola quando ancora i soldi non sono un problema. E stamattina guardandomi allo specchio avevo la faccia di uno abbonato al Reader's Digest. Forse il lieto fine non esiste, o forse era meglio se vi scrivevo una mail di lavoro.

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