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venerdì 7 ottobre 2022

Blackest black


Finalmente ho visto uno straccio d’istinto del killer tra i nostri attaccanti, e lo dico con la cognizione di causa di chi ha studiato grazie alle serie tv. L’ultima, “Mindhunter” mi ha insegnato che i killer sono spesso “Scorpione”, le crime series ci dicono invece che gli “Acquario” commettono reati che hanno a che fare con la manipolazione: prostituzione, truffa, hackeraggio. Certi episodi come il gol di Jovic non andrebbero analizzati tatticamente ma con l’aiuto di branche come la scienza comportamentale. IL gol di Jovic smentisce finalmente certe voci che in San Frediano si facevano sempre più insistenti. Si diceva che Arthur avesse insegnato agli altri attaccanti il Cabraille perché non vedevano la porta. E che i problemi sono nati non quando abbiamo venduto il capocannoniere, ma quando abbiamo iniziato a popolare i nostri sogni di esseri immaginari come i centravanti. Con questa bella vittoria, con questi gol mi sono liberato del fantasma di Berlusconi che come presidente al posto di Commisso ci faceva credere che Cabral fosse la nipote di Edmundo. La partita ci ha concesso un sorriso senza il solito pezzetto di verdura tra i denti. Via le varie delusioni come quando ho scoperto la vera voce di John Wayne. Il mio lavoro mi aveva portato a scavare, e scavando cosa avevo trovato in fondo al tunnel? Il blackest black, una sostanza composta da nanotubi di carbonio in grado di trattenere il 99,995% della luce. Il materiale più nero. Poi l’esordio di Bianco.

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