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domenica 30 ottobre 2022

La merenda dei frati


Il più affidabile rimane Kouamè, anche se è stato interessante riflettere sulle modalità di Jovic nell'esprimere la propria felicità. L’interpretazione della sua gestualità è da biennale di Venezia. Del resto sono tempi in cui viene interrotta un’occupazione studentesca per il ponte. Sicuramente Jovic non ha grossi punti deboli nella tecnica, semmai è il carattere il suo tallone d’Achille. Per altri è la tallonite. Mia nonna avrebbe applicato la Nivea (confezione circolare densità plutonio) come unguento guaritore per qualsiasi magagna di Nico. Mi auguro oggi una vittoria convincente senza tante polemiche e versi a bischero, ne ho bisogno perché la passione è ormai una pagina ingiallita. Sentivo il bisogno di scrivere questo editoriale perché tante persone come me soffrono del fatto che ci sono dei giocatori che non esultano per rispetto degli ex tifosi, e altri giocatori che invece esultano sbeffeggiando i propri. Certo, il giocatore della tua squadra che ti meleggia fa parte di un disegno più ampio che comprende anche che qualcuno che non conosci ti chiama al numero che non gli hai dato per offrirti qualcosa che non ti serve e se gli dici che non lo vuoi devi anche spiegare perché. Un mondo dove grazie al nuovo Governo sono diventati ricchi i senza tetto. Al peggio comunque non c’è mai fine, e penso alla compagna del bambi che per non somigliare alla Meloni ha chiesto al suo parrucchiere di scalargli i capelli e adesso somiglia a un calciatore polacco degli anni ottanta, anche se senza baffi. Adesso un breve percorso enogastronomico, a prescindere dal risultato, esultanze strane, talloniti d’Achille; oggi pollo alla cacciatora accompagnato da un Alicante biologico toscano, ieri gin tonic con Gin Gil (gin rurale calabrese in onore di Rocco), prossima settimana olio nuovo di Badia a Passignano. Certo non al livello della merenda dei frati: ova sode, radicchio e culo.

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