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sabato 4 giugno 2022

La terrazza mi chiama


Dopo le parole di Rocco, il mancato riscatto di Torreira, i numeri veri rimessi a posto da qualche giornalista più attento, la proposta a Sousa, da non avere allergie ad essere dipendente dagli antistaminici, dopo Rocco, appunto, è stata una passeggiata. Probabilmente ci dovremo accontentare del cocomero fresco, invece del terzo gin tonic per trovare non un mercato bello, ma di sicuro meno brutto. Il timore è che se l'americano ci venderà a un altro americano rischieremo di assistere a una sparatoria durante una sparatoria. Del resto anche  le tv americane ci insegnano molte cose, tipo che i messicani sono brutte persone, che l’amore vince sempre, che non esiste il posto di lavoro fisso, in sei stagioni ne cambierai almeno 8, e in una avrai un collega messicano. Mettici oltretutto che il proprietario della Fiorentina ha pure imboccato per sbaglio la Salerno-Reggio Calabria. Certo non c’è solo Rocco a dire cose inaccettabili, ieri la sua compagna ha detto al Bambi che è troppo caldo per bere vino. Mentre in San Frediano le uniche partenze sono per il ponte, levatoio. Ci ho messo anni per capire che Rocco non mi poteva piacere, insomma, che non ci sarei riuscito nemmeno mettendoci anni. Uno speranza però forse c’è, gli angeli non vegliano più su Pioli: si sono addormentati in piedi. So anche che se fosse così facile realizzare i sogni, a quest’ora sarei una rovesciata di Cabral. Basta prenderla con filosofia, del resto da quando è arrivato Rocco sono tra quelli a cui piace essere schizzato dalle auto che passano sopra le pozzanghere d’acqua. Le buche ci sono, manca solo l’acqua, allora ce la porto io, le riempio e aspetto. Lo preferisco a chi aspetta i cadaveri passare. La terrazza mi chiama, vado a innaffiare le ambizioni.

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