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venerdì 31 luglio 2020

Siamo tutti un po' ascolani


Devo dire che per estraniarmi dalla conferma di Beppe cercherò di curare finalmente una fobia che mi vede ossessionato dalle illustrazioni sui cartoni delle pizze. Mentre quando ancora c’era Pioli m’intestardivo a seguire i segni del costume, un navigatore epidermico che indicava la strada per la lingua. Il Bambi ha reagito in maniera diversa, dopo la riconferma gli è presa la fame nervosa e ha ordinato una pizza, fin troppo nervosa se è vero che gli è arrivata senza nessun condimento, solo la pasta, poi la compagna gli ha fatto notare che aveva aperto il cartone al contrario. Aspettiamo l’autunno perché metteremo via l’allenatore perfetto immaginario insieme alle mele cotogne. Forse solo Marcelino canne e vino nuovo idolo della Fiesole avrebbe potuto portare entusiasmo e fame chimica. Non nervosa. Ma oggi è ancora luglio e Beppe coglie l'onda lunga del lockdown. Intanto questa nostra straordinaria capacità di adattamento a dimensione, ambizioni e altri allenatori che ci faranno lottare per la Champions, ci porterà a dimenticare chi siamo. Se zoppicheremo anche la prossima stagione stavo pensando a un bastone da passeggio. Non mi resta che continuare ad apprezzare l’autorevolezza dei capezzoli che dicono la loro in silenzio da sotto la maglietta. Sarà che io mi metto la maglia degli All Blacks a cazzo di cane, ma non capisco perché quelli che vanno in bicicletta si vestono da quelli che vanno in bicicletta. Adesso capirete perché ho immagazzinato tanto vino dell’Etna, per dimenticare, poi è anche vero che sentita la Meloni andrò a comprare il pesce. E menomale che esistono i giorni qualunque.

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