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venerdì 17 luglio 2020

Gli equilibri


Vincere a Lecce per molti potrebbe aver voluto dire rompere equilibri faticosamente raggiunti nel tempo. Ne parlavo con il Bambi ricordando quando la Sabrina gli disse che avrebbe dovuto comprare la moto e indossare magliette girocollo, lui lo fece e lei lo lasciò sostenendo che non fosse più quello d'una volta. Comunque rimasero amici perché a lei piaceva il cocomero e così gli lasciò tutto il melone. Fu da quel momento che cominciò a bere due Campari per volta (uno per lui e uno per il suo vuoto). Un’altra smise di simulare l’orgasmo e lui smise di sopravvalutarsi. Un’altra ancora gli disse che era uno stallone e da quel momento arrivarono le mosche. Dico la cosa degli equilibri perché ormai ci eravamo abituati a usare per mesi la stessa mascherina monouso. Lo dico anche pensando ad Antonacci che canta Battiato, e che di dissesti idrogeologici oggi si muore, specie se l’acqua scansa la fogna. Poi la discussione è degenerata perché ha dato del “figlio di troia” a un arbitro e gli ho dovuto far presente che questo tipo di insulto è sempre indirizzato ad un uomo e mai a una donna, mentre alla donna semmai le si da della “troia” come se fosse una sua scelta esserlo, al contrario dell’arbitro uomo.

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