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mercoledì 29 luglio 2020

Siamo tutti negazionisti


E con lui se ne sono andate anche le mie caramelle Sperlari. Uno dei pochi trofei vinti; il mitico cofanetto. Adesso per agosto mi concentro su orate, ricciole e spada mentre i calamari si pescano da settembre a novembre così come le seppie e i moscardini. La frittura rigorosamente di paranza. E poi dietro al grande tenore che tutto il mondo ci invidia, oltre l’artista mondiale che noi tutti conosciamo, c’è prima di tutto un grandissimo evasore fiscale. Il tifo al femminile in città ci pone di fronte a un problema che non possiamo negare solo perché siamo uomini, loro alla frustrazione che ci accomuna devono sostenere anche il peso di non sapere se arriva prima il terzo scudetto o la menopausa. Io poi che prendo in giro Bocelli è tutta da ridere visto che sono il primo dei negazionisti quando sostengo che Hagi non diventerà mai un campione. O forse anche i negazionisti non esistono. Ormai non c’è più sugo a parlare nemmeno della scarpetta se non quello di Finardi, Eugenio e sregolatezza. Insomma, molti sono definiti impropriamente negazionisti ma in realtà sono solo ottimisti, io invece non credo che lotteremo per la Champions. E uno fuori dal mondo come Chiffi mi piacerebbe che parlasse di ciò che vede oltre ai rigori. E c’è anche chi non bestemmiava prima che arrivassero i negazionisti. Il Bambi è invece il vero negazionista della sveglia, mentre io visto il tema questa volta non nego che affronterò la partita col Bologna con lo stesso disincanto di Peter Sellers in Hollywood Party.

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