.

.

lunedì 13 luglio 2020

Immuni


Da una parte la felicità per il pareggio acciuffato all’ultimo tuffo, dall’altra la tristezza infinita nel vedere festeggiare il pareggio interno contro il Verona. L’ultima Vittoria in casa la cugina del Bambi per Capodanno in via del Campuccio. Sto finendo pure le metafore, e partite così squallide non mi rimane che paragonarle all’insalata di pomodori senza le cipolle. Calo del desiderio, passione affievolita a favore di scambi più filosofici di un certo livello tipo quello dei borbottii dello stomaco che rispondono ai borbottii della moka. Se penso allo scontro col Lecce sarà meglio andare in vacanza una settimana nelle Teche Rai a vedere tutto ciò che potrebbe distrarmi da questa desolazione. Partite che ormai sono solo un rumore di fondo, e che trovo meno rassicuranti persino dei cimiteri. Ma in questa ennesima giornata di calcio mediocre non c’è solo la Viola, e nemmeno che dopo Pioli la nostra Champions è diventata la salvezza, se si pensa che attualmente quello che guida meglio la Ferrari è Balotelli. Forse solo i cerchi e le botti hanno preso più colpi di noi tifosi Viola. E così come chi ama veramente il mare la domenica sta a casa, chi tifa Viola la domenica va al mare. Ho il sospetto che da squadra di calcio asintomatica quale siamo alla fine siamo diventati immuni alla vittoria casalinga.

Nessun commento:

Posta un commento