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lunedì 11 marzo 2019

Mi avete salvato dal vedere una disfatta



Le quattro cose più dure al mondo sono il diamante, il marmo, l’osmio e il ceppicone. Troppo più bravi e duttili tatticamente gli altri allenatori, tranne Giampaolo che naturalmente è il favorito per sostituire Pioli, con Atalanta e Toro che vincono in trasferta. Troppo bravi nei confronti del nostro, così duro di comprendonio che è come vedere tutti quei programmi di cucina, e poi fare un merluzzo lesso per mangiarlo con la televisione spenta perché ci vergogniamo anche un po’. Sono andato a letto e non riuscivo a dormire pensando a Gasperini e Mazzarri felici, allora ho cominciato a contare gli anni dall’ultimo trofeo vinto (anche in assenza di LUI). Unica cosa interessante della domenica, oltre a Gasperini che dispensa calcio e manate, e che la bellezza che si esercitava nella bottega del Verrocchio scansati, è la scoperta di un uomo di 6500 anni fa, morto mentre aspettava la cittadella Viola. Del resto date Firenze e un pareggio della Fiorentina a un malinconico ed egli le trasformerà in un amore impossibile. Non c’è stato utilizzo del VAR, almeno lo deduco dalla mancanza di polemiche, tutti concordi nel dare addosso a Pioli, mentre sarebbe stato opportuno chiamarlo anche nel parcheggio sotterraneo dello stadio, perché la sua macchina per me era in fuorigioco. Subire una sconfitta secca così, la domenica sera quando già ti girano pensando al lunedì, provoca vertigini, smarrimento generico, palpitazioni; dov’è il solito pareggio che mi aspettavo? Mi sono dovuto sedere. Sulla partita non scrivo niente, perché ho spento subito dopo aver letto i vostri commenti, e non mi andava di assistere a questa disfatta. Squadra a pezzi fisicamente dopo pochi minuti. Ero rimasto solo io a non sapere che Pioli li distrugge in allenamento. Mi immagino il secondo tempo in ginocchio. Neanche più quella mortificante soddisfazione di averne almeno perse poche fino ad oggi. Insomma, prima si diceva che l’unico merito di Pioli era stato di aver dato un certo carattere a questi ragazzi. Squadra giovane ma mai doma, tutta cuore e carattere. Peccato, nemmeno quello. La nota di speranza va trovata proprio nell’intervista del ceppicone dopo la disfatta di cui avete prontamente riportato le frasi salienti; “allenerò fino a 65 anni”. Vuol dire che una volta mandato via ci rimarranno 12 anni di qualificazioni Champions League.

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