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domenica 24 marzo 2019

Colazione all'americana



Prima della partita di Coppa Italia contro la Roma di Di Francesco ero sui Lungarni, vidi gente fare jogging e allora mi ripromisi che per la mia forma fisica, se avessimo eliminato i giallorossi, lo avrei fatto almeno una volta a settimana. Ieri ero giustappunto sui Lungarni a guardare la gente fare jogging. Devo confessare che non soffro se un tempo lottavamo per la Champion, poi per L’Europa League, e adesso per cacciare l’allenatore, non soffro perché questo percorso verso il declino delle ambizioni lo trovo anche un po’ mio. Quando sento Andrea indicare il settimo posto mi rivedo quando ho cominciato a consigliare la Rita di coprirsi che fa freschino. E senza il campionato è tempo di riflessioni, di bilanci, così mi è tornato in mente quando mi distinguevo con le ragazze perché ero l’unico della compagnia che di una donna guardavo prima gli occhi. Oggi però è arrivato il momento di confessare che fare lo facevo davvero, ma non è stato giusto guadagnarsi tanta ammirazione a scapito degli altri ragazzi considerati troppo materiali. Mi sento in colpa perché le guardavo negli occhi per vedere se mi fissavano in modo da passare subito alle poppe. Era facile farmi apprezzare, non solo per questo falso modo di distinguermi, ma perché gli altri cercavano di circuirle in maniera troppo grossolana. Ricordo quando alcuni si erano messi in testa di convincerle che fosse un grande equivoco linguistico-esistenziale quello che ci induceva a credere che il culo fosse stato creato per sedersi e non per essere palpato da loro. Oggi gli avrebbero voluto far credere che Simeone era un centravanti, così come provarono a convincerle che il brano musicale più bello della storia era “yesterday” scritto da Massimo Troisi. Proprio in ricordo di quei tempi, stamani vado a fare una colazione americana da Mama’s Bakery in via della Chiesa. Anche se un tempo l'americana non era vista come colazione. Non so se sceglierò il classico bagels cream cheese e salmone affumicato, oppure un club sandwich con tacchino, lattuga, pomodoro, avocado, bacon e maionese, oppure se sarà apple pie, cheesecake o brownies. Quiches, cupcakes o cookies, comunque non tradirò quel mio essere legato alle tradizioni come quella di crederci sempre, che sia la finale di coppa o come quella di continuare a credere nel pulsante del semaforo pedonale.

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