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martedì 4 settembre 2018

L'esatto contrario di un tramonto



Tutto torna, l’entusiasmo dichiarato da Pioli a Moena, per esempio, con ciò che si vede in campo. Purtroppo anche noi dalle ferie prima o poi. Da queste magnifiche giornate. Però torna anche Veretout. Sono qui solo da sabato ma già ne percepisco i benefici, se è vero che mi è venuta in mente una genialata per risparmiare un po’ di soldi, quando rientriamo voglio regalare alla Rita un portachiavi a forma di borsa. E’ un po’ come fare una bella plusvalenza. Io mi ci sarò anche fissato, tra l’altro Ospina lo affronteremo presto, ma spero tanto che il Napoli non propenda per il più pratico citofono. Qualche Juventino presente qui nella profonda Maremma, nell’incertezza, al gol di Quagliarella si è pure alzato ad applaudire. Forse è anche un po’ troppo starsene a godere queste giornate bellissime quando c’è chi ha finito le ferie e già si addormenta sul divano. E l’esatto contrario del tramonto di ieri sera? La tristezza dell’inverno, quando ad infilare le mani sotto la gonna ci si trovano le calze. Il Bambi mi prende un po’ per il culo, ma tanto lui è uno di quelli che da di ceppicone a Pioli, e che se ci fosse Hagi sarebbe una Fiorentina da Champion, mi dice che a settembre al mare si aggirano certe vecchie tutte arrostite che ti verrebbe voglia di spalmargli il doposole. Arido e invidioso, e poi questa Fiorentina giovane, piena d’entusiasmo, questo ciclo che è ripartito malgrado la voglia sia quella di azzannare Della Valle alla giugulare, lo ha reso più astioso. A me invece, mettici pure lo stare in un posto che è il tuo posto, mi ha fatto tornare in mente il ciambellone di mia nonna, giallo, e quel suo profumo di cipria. Della nonna.

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