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venerdì 14 settembre 2018

Ho incontrato la Vecchia Signora



Ieri ho aiutato una signora anziana ad attraversare la strada, poi una volta arrivati dall’altra parte mi ha detto “Signore, non è che adesso lo vai a scrivere sul blog per farti bello?” Io non la conoscevo, ma lei evidentemente sì, perché poi ha aggiunto “se i muri potessero parlare direbbero che quei quadri informali te li potresti attaccare nel culo”. Simpatica. E forse condizionata dalla seconda puntata di Xfactor che sarebbe andata in onda la sera, mi ha ringraziato dicendomi “tutti hanno un talento, tu, per esempio, boh.” Sono sicuro di aver incontrato quella baldracca della Vecchia Signora. Siamo alla vigilia della difficile partita di Napoli e il Bambi sembra riaccendersi un po’, la possibilità di una sconfitta interromperebbe quel circolo vizioso senza polemica, di trita e ritrita unità d’intenti, e entusiasmo nauseante. Lui sostiene la bellezza della diversità e varietà; partite vinte, ma anche perse e pareggiate. Soffre la noia del tutto uguale come vincere sempre, odia il monocolore delle serie positive. No al monopensiero che la felicità sia solo vincere. L’adrenalina della contestazione contro la Società non te la da nessuno. Tutto ciò lo ha portato a ridurre quasi a zero la vita sociale. Io gliela misuro dal numero di fila di accendini che riesce a finire senza farseli rubare. Non solo la Fiorentina, però, si è chiuso in casa anche per un altro motivo. Non aveva risposto al Pizzichi che lo aveva chiamato perché doveva avere dei soldi, non aveva risposto, e poi mandato un messaggio dove si giustificava dicendo che era in riunione. Il Pizzichi era però lì, e gli ha bussato sul finestrino della macchina. La sua chiusura interiore è comunque ereditaria, a prescindere dagli angeli e dai debiti di strada, una volta mi ha raccontato che una sua zia del Vingone teneva la sala da pranzo chiusa a chiave e tutta incellophanata. Gli ho ribadito che valutare ogni aspetto del problema “vincere sempre” lo farà restare chiuso in casa. Lui dal suo eremo interiore mi fa sapere, comunque vada a Napoli, che da lì non rischia di aiutare le "gobbe" ad attraversare la strada. Il suo striscione attaccato alle finestre di via Maffia sarà "No alle strisce, si al Principe di Galles".

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