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domenica 2 settembre 2018

La mia personale vista sul mare


A piedi nudi sulla sabbia, cielo bellissimo, vento, rumore forte del mare per addormentarsi. Manca solo Montiel. Non la guarderò, non metterò le scarpe, disintossicazione da connessioni, e da asfalto. Editoriali stringati come i sandali alla schiava. Perché un po’ schiavi dell’illuminazione pubblica lo siamo. Se Guetta fa ancora le telecronache farò un salto indietro nel tempo. Mentre le cose che avevo rimandato a settembre era solo uno scherzo. Questa è una settimana nella quale per abbottonare la camicia procedo così: metto una maglietta. Forse neanche quella. Bianco di Pitigliano, tappo a vite. Roba da poco roba da molto. Perché i luoghi magnifici ti fanno sentire magnifico. E aria pregna di salsedine, altro che ketchup. Mi era mancato tanto settembre. Qui. Perché quando sono qui mi accorgo che il vecchio me non muore mai. E qui mi struggo a non vedere la Fiorentina, di uno struggimento dolce, di quelli che ti casca il cielo stellato, nero, addosso. E poi struggersi è anche una parola molto bella. Se la Juve vince, l’Inter vince, Ronaldo non segna, e anche Mancini ha visto pisciare Biraghi, qui prende tutto un altro significato. Anche le donne, le guardo con un altro occhio, lascio che abbiano la cellulite, il peso che segna la camminata, le gambe corte o affusolate, le poppe piccole, quelle grandi, il culo basso, il culo alto, l’età che hanno. Qui non importa. Possono vivere e invecchiare in pace. Ma se non vince la Fiorentina m’incazzo, e non m’importa più una sega del cielo stellato. E poi con il rumore troppo forte del mare, quando è incazzato perché Ronaldo continua  a non segnare, e sei solo a una decina di metri dalla spiaggia, quando il mare insomma sembra proprio di averlo dentro, non è semplicissimo addormentarsi.


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