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lunedì 27 giugno 2016

Metafore e papere


Nel giorno che si dice essere degli Azzurri ricordo che a trionfare in Santa Croce sono stati i Bianchi, ieri invece nessuna sorpresa, con Francia, Germania e Belgio che vanno avanti. Anche se contro la Francia, l’Irlanda era andata in vantaggio grazie a un calcio di rigore per il fallo di mano di Henry del 2009. E poi deportiamo Mal. Tanto ormai l'unica cosa che tiene unita l'Europa è gufare la Francia. A proposito di quanto successo nel vecchio continente, e con la partita degli Azzurri a ridosso, si può dire abbastanza serenamente che l’uscita dell’Inghilterra non avrà conseguenze peggiori di quella di Zenga contro l’Argentina ai mondiali di Italia 90. In merito al caldo torrido sono tra quelli che non si lamentano affatto, anzi, ieri quando la Rita mi ha chiesto se volevo andare a fare il bagno con lei, le ho detto di no perché dovevo recuperare quasi un mese di culi non visti per il brutto tempo. “Magari dopo”, e l’ho ringraziata per il pensiero. In spiaggia si vede proprio che le nuove generazioni crescono bene, i bambini giocano a fare il cantiere, circondati da adolescenti con le mani dietro la schiena. A differenza vostra che siete ancora a rinfacciare l’acquisto di Benalouane, quando sto male perché ho fatto delle scelte sbagliate, tipo abbandonare la solita meravigliosa frittura di paranza (una certezza) per un moscardino alla Luciana alla fine non esaltante, penso ai dirigenti dell'inter che scambiarono Pirlo per Guglielminpietro. Mentre il Portogallo che arriva ai quarti senza aver mai vinto nei 90 minuti potrebbe essere una perfetta metafora del governo Renzi.

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