Dopo una giornata diventata splendida nel pomeriggio, ho dormito d’incanto. L’aria di Capalbio mi fa bene, così tanto che poi sono riuscito a rispettare perfettamente anche i tempi di coppia. La Rita infatti non ama relazionarsi prima del caffellatte, dunque ho atteso che lo bevesse, e solo dopo le ho detto che il latte era scaduto. Firenze intanto si divide anche sul ritorno di Corvino, un classico come lo zuccotto, tra chi è contento perché sostiene che nel settennato il maresciallo di Vernole avesse fatto i miracoli, e chi invece è a pezzi, conscio invece delle tante operazioni fallimentari che ci aspettano. Tra chi sostiene insomma che Firenze non è Lecce, e chi invece che Rui Costa sarebbe l’uomo di calcio tanto invocato, ma siccome è stato tentato da soldi sporchi di mastice e ciauscolo, non va poi così tanto bene nemmeno lui, e allora sarebbe meglio un uomo di calcio che venisse a lavorare gratis. Ma poi se venisse a lavorare solo per amore della maglia vorrebbe dire che non è buono sennò andrebbe a prendere i soldi profumati di tomaie e vingisgrassi. E poi il concetto di “miracolo” ha varie interpretazioni in una città fondamentalmente miscredente, per esempio ci sono donne che ne fanno di portentosi trasformando i sodi di carta in vestiti e scontrini, pur non essendo né Corvino e né Gesù. Personalmente non vedo tutto questo male nel ritorno di Corvino, credo che ci siano molte situazioni peggiori, tipo trovarsi su un treno che porta i ragazzi a Rimini, se non addirittura a Riccione. Il segreto per non rimanerci male se nel frattempo Cognigni continua a esistere, è fare come faccio io con la Rita: quando voglio che faccia qualcosa che voglio fare io devo farle credere che era lei a volerlo fare per prima, come è in effetti. Eppoi il consiglio che mi sento di darvi per vivere un calciomercato più sereno, è quello di non accettare 80 euro dagli sconosciuti.
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