Se non li vince il Brasile 'sti Europei li possiamo vincere anche noi alla fine. Insomma, la Nazionale batte il Belgio e Antonio Conte sanguina, si grida al miracolo, ma la Chiesa è scettica come la Curva Fiesole. Mentre Brosio, invece, già venera l’ex allenatore della Juve. Ma la cosa che più mi ha dato fastidio, dopo gli striscioni del Marasma, sono stati i caroselli di auto, mi sono sembrati perlomeno prematuri, visto che lo dovevano operare il giorno dopo. Per il resto comincio a capirvi un po’ meglio quando leggete i bilanci e vi viene quel desiderio compulsivo di avere un sponsor sulla maglia, perché anche io da quando ho letto l'allegato del Giornale mi è venuto il desiderio di invadere la Polonia. Ma essendo in Svizzera ho ripiegato sul Canton Ticino. A proposito di Cognigni non vi esorto nemmeno a stringere i denti perché magari passa uno che non capisce niente di calcio, e lo scambia per un sorriso. Lo stesso che trattengo io a fatica col contratto firmato in borsa, mi verrebbe voglia di fare come si vede nei film quando uno vince la lotteria, e mandarvi tutti affanculo. Mi trattengo perché non vorrei che l’Ufficio Acquisti ci ripensasse come Milinkovic Savic, e così perdo anche quei pochi che mi seguono oltre a Equitalia. No, non posso stare senza di voi, malgrado il contratto firmato in borsa, le ferie, il lato B. Ho paura, mi viene in mente di quella volta all’Autogrill quando anche il Bambi provò a fare senza. Osò: “un cappuccio senza schiuma”, la risposta però lo riportò alla dura realtà, la stessa di chi ha una maglia senza sponsor: “vuole fare il menù colazione aggiungendo una spremuta senza arancia, e una brioche con la crema, ma senza brioche?”.
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