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sabato 14 novembre 2015

No afraid

Non è una bella notizia l’infortunio di Kuba, e per questo motivo volevo salutare quei pochi che si sono fatti sentire anche nei miei momenti difficili. Ciao Andrea di Telecom e ciao Bruno di Enel Energia. Poi però mi sono fatto aprire l'audio con il weekend. Non me ne frega nemmeno di aggiornare l'antivirus, visto che oggi pubblico la foto della sciarpa Viola davanti a un viadotto in costruzione (promessa mantenuta). Protegge più dell'immaginetta di Padre Pio. Mentre a proposito di Belgio-Italia, io che me ne intendo posso dire che la nostra squadra è proprio un cantiere aperto (come da foto). Per questo la commenta Trapattoni. La cosa negativa di queste trasferte di lavoro è che non riesco più a seguire l'attualità, non so per esempio se qualcuno ha offeso Cognigni per la clausola rescissoria di Montella, se "Er viperetta" l’ha pagata davvero. Non so nemmeno in che squadra gioca Nino della canzone di De Gregori. Che io non l'ho mai sentito e che secondo me adesso ride dentro un bar. E poi sesso, droga e rock'n'roll ormai devo googolarlo per sapere come si scrive. E il sabato mattina vorrei chiedere a quelli che hanno già fatto dieci chilometri di corsa, di fare l'ultimo sforzo e di portarmi la colazione a letto. 6 sparatorie, 100 ostaggi, almeno 60 morti. Divinità: 0. Solo vittime e carnefici. Tutti umani. I taxi a Parigi spengono i tassametri e accompagnano a casa chi è ancora fuori. In questo mondo di merda, il senso di umanità (r)esiste. No afraid.
 


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