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mercoledì 25 gennaio 2023

Fino al Viola Park


Combatto il triste presente Viola col ricordo della Beatrice dalle poppe grosse. Fino al Viola Park naturalmente. Perché la partita della Fiorentina è diventata una rottura di coglioni al pari del navigatore con le indicazioni mentre ascolti la canzone preferita. Insomma, la passione non ha età, diciamo al massimo una protesi di titanio all’anca, e non ci sente neanche più. Però ha le analisi migliori di quelle di Barone. Una passione che aveva un grande cuore, ma una prostata ancora più grande. Però ancora accendo la televisione quando c’è la Viola, sono forte, sì, e la riprova è quando alla Coop prendo in mano una busta di rotelle di liquirizie Haribo e poi le lascio lì. Magari la gioia è racchiusa in barattoli troppi duri da aprire, così come il libro è il modo più intellettuale per ammazzare uno scarafaggio. Siamo essere strani noi tifosi Viola, prendi il Bambi che gli è venuto da piangere all’improvviso, senza motivo, mentre tutto sta andando a meraviglia. Del resto tra le tante stranezze c’è pure la parola “polpacci”. Un nome brutto per una parte femminile  meravigliosa. E purtroppo certe volte arrendersi non serve, perché non cambia niente lo stesso.  Da Genova è tutto.

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