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domenica 22 marzo 2020

Pensiero troppo notturno


Prossima mossa mettere il Lexotan nelle condotte idriche, intanto il Bambi dopo il settimo giorno con la tuta ha cominciato a parlare rumeno. Forse adesso anche l’angoscia sarà permessa entro 200 metri da casa, e sembra ieri che Zingaretti andava a fare l’aperitivo. La fortuna di avere Commisso oggi si manifesta in tutta la sua evidenza, pensiamo se ancora ci fossero i braccini corti, impossibilitati a starnutire nell’incavo dei gomiti. Quelli che tengono il naso fuori dalla mascherina mi riportano alla normalità di quelli che hanno una palla fuori dal costume. E ora largo al pensiero di Foco, troppo notturno, che veda anche la luce:

“Riabbracciare mio padre e mia madre. Piangere e ridere a dirotto e prendere per il culo i miei fratelli.
Tramutare la paura in attesa di quelli che saranno alcuni dei momenti più belli della mia vita.
Rimettere al posto giusto le priorità.
Ci vuole forza e anche un po’ di disciplina, ci vuole tutto e non ci vuole niente.
La gola stretta e la tachicardia devono trovare una fine.
Farsi roccia o farsi giunco poco importa, bisogna resistere per poi tornare a respirare forte. A mozzicare la vita come il cocomero, immergendoci la faccia e riempiendosi la bocca.”

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