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martedì 24 marzo 2020

L'autovelox


Ormai il lievito di birra ha sostituito l’Amuchina nella nostra quotidianità. Dopo i clienti dei quadri di Hopper anche Botticelli deve fare i conti con i tempi della quarantena. Tempi in cui il cane da amico è diventato autocertificazione dell’uomo. Alla domanda delle domande su cosa faremo quando tutto sarà passato, amici ipocondriaci mi assicurano che faranno visite, ecografie, controlli e quanto altro. Adesso che i rapporti vanno misurati almeno a un metro il Bambi ha riconosciuto la grande fortuna di aver avuto prima di questa quarantena rapporti con donne sprovviste di righello. Sono arrivato a bere il caffè nella tazza da tè, mentre da carcerato mi facevo tatuare “Avigan” sull’avambraccio. Se anche gli autovelox si annoiano, l’autocertificazione è invece arrivata alla sua terza revisione, saranno le forze dell’ordine a valutarla ogni volta, ma potranno essere richiamati della sala VAR. Ora capisco quando c’era la fila per la Beatrice dalle poppe grosse, avevamo tutti il virus dell’erezione. Intanto la Rita per non sapere ne leggere ne scrivere stende anche i calzini uno a un metro dall’altro. Poi per chiudere gli occhi ed estraniarmi un po’ da me stesso ho scoperto RaiPlayRadio con un centinaio di audiolibri. E visto che questa volta non me la posso rifare nemmeno con me stesso, raccatto due, tre motivi, e li centellino tutto il giorno.

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