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martedì 25 febbraio 2020

Sembrava un paese fantasma e invece era un contagio


Ci sono paesi in Italia con serrande chiuse, piazze vuote, nessuno in giro, sembrano paesi fantasma, ma sono così anche senza il Coronavirus. La gente se n’era andata via pensando di trovare la fortuna altrove, e invece era un contagio. Là dove la popolazione esiste ed è in quarantena emerge un dato significativo che le aziende produttrici dovrebbero finalmente considerare. Nei supermercati dove tutta la merce va a ruba c’è una sola eccezione, le penne lisce non le vuole nessuno. Smettete di produrre le penne lisce perché fanno cacare. Dire che è morta una paziente di 125 anni per Coronavirus, ricoverata in oncologia con 32 tumori, anche se uno alle fine era solo in timore, è come dire che con un altro allenatore la Fiorentina della scorsa stagione avrebbe lottato per la Champions. Per essere positivo anche se non al Covid-19, voglio indicare in 25.000 quelli non ricoverati guariti dal virus in tutto il mondo. L’80% dei malati guarisce in pochi giorni, quanto occorre a Badelj per girarsi su se stesso, e le persone hanno finalmente le mani idratate. Meglio ancora sarebbe stato se la trasmissione avvenisse per via sessuale, allora sì che saremmo in una botte di ferro. Io e il Bambi ci siamo detti che sulla tramvia potremmo anche sentirci autorizzati a toccare il culo a quelle che ci sembrano avere la temperatura più alta. E poi è la volta buona che consumeremo i barattoli di sottòlio che sono lì da anni. Siamo anche un po’ bischeri perché sarebbe bastato pronunciare in maniera volutamente poco chiara "Lodi" per farla sembrare "Rodi" e addebitare il numero di contagi equivalente alla Grecia. E poi c’è chi vuole nascondere un tentativo di suicidio altrimenti non si spiega perché si svuotano i reparti carne della Lidl. Una vecchia ninfomane di piazza Piattellina se n’è fregata della pasta e della carne, ha fatto rifornimento solo di batterie per il vibratore. Il Bambi dopo aver messo in quarantena soprattutto i pensieri ha cominciato a sospettare che il paziente zero potesse essere Burioni. Mentre in tempi di pandemia Napoli-Barcellona mi piace pensarla così. E alla fine di una giornata convulsa, tra Nerello, film della Fenech, e panini col lampredotto portati a casa da volontari della Misericordia, siamo arrivati alla conclusione che in caso di sintomi conclamati non dobbiamo andare al Pronto Soccorso, ma dobbiamo abbracciare tutti i gobbi che conosciamo dicendogli che li stanno discriminando ingiustamente. La compagna del Bambi, nota opportunista, si è messa a chiedere i bollini della Coop a quelli che non volevano perdere tempo con raccolte del cazzo ma solo scappare a casa. E da qui, tra sciacalli e focolai, come pensare a un futuro fatto di scale elicoidali da preservare?

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