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venerdì 28 febbraio 2020

Non si muore solo di Coronavirus



Ho raggiunto un accordo con la proprietà e una volta finita l’emergenza Coronavirus metteremo Nerello Mascalese nei dispenser hands free. Che poi su 450 casi di positività l’Istituto Superiore della Sanità ne abbia confermati solo 190 è un particolare irrilevante come il fatto che Goldaniga sia di Codogno. I nostri anticorpi sono comunque attrezzati, ricordiamoci che siamo cresciuti mangiando le cozze quando c’era il colera. Così come per la temperatura, ci sono i contagiati percepiti. Forse Codogno è la nostra New York, e il paziente zero è come Messina Denaro. Di fatto siamo finiti in una palude informativa, con virologi intenti a promuovere libri e il presidente dell’Udinese a fare resistenza alle porte chiuse di fatto ribellandosi a una zona rossa della Lega. In questi tempi di facile contagio per addormentarmi immagino nei dettagli la collisione tra Romagnoli e Cutrone con l’arbitro che fischia rigore senza poi andare al VAR. E quando la vittoria valeva ancora due punti potevamo persino sederci davanti al focolaio. E’ davvero un peccato che tutta questa vicenda abbia tolto visibilità alle giocate di Hagi. Intanto dal satellite ci giungono allo stesso tempo le immagini della morte del primo ghiacciaio islandese asintomatico e del vincitore assoluto che è stato inquadrato mentre cammina con dignità indossando la maschera di Decathlon. Dopo aver scritto l’editoriale sono andato in bagno a lavarmi le mani, distrattamente tocco la maniglia e mi rilavo le mani, esco chiudo la porta, ritocco la maniglia e mi rilavo le mani. Finisce il sapone, cerco la ricarica e alla fine faccio tardi a prendere atto che quando diciamo che tutto il mondo è paese ci riferiamo a Codogno dove sono state inventate le penne lisce.

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