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mercoledì 26 febbraio 2020

Non è tanto morire che fa paura a noi Diladdarno


E’ corretto difendere le minoranze, cercare di reinserire gli emarginati, aderire alle campagne di sensibilizzazione, ma a maggior ragione sarebbe giusto anche cucinare un piatto di penne lisce a testa per risollevare un prodotto altrimenti svilito. Intanto vi giro il volantino dell’Esselunga. E svuotare il Sacco non sarà più un atteggiamento volto a confessare, ma più opportunamente a dimettere i contagiati ormai guariti dalla struttura. Il problema semmai potrebbe palesarsi in tutta la sua virulenza se saremo costretti a lanciare i coriandoli in casa. Se solo fossi un regista potrei girare un film nella cui scena iniziale si vede la tramvia vuota arrivare a Careggi, “Last train home” di Pat Metheny sul titolo “Quarantena all’italiana”. In tempi di focolai anche certi amori non finiscono, fatta la quarantena poi ritornano. Per parlare finalmente di calcio, invece, i Sarratore che si trombano Lenù e Lila, loro sì che dovrebbero essere contagiati. E Come diceva sempre la mia povera nonna siamo una nazione controversa, chi c’ha la pandemia non c’ha i denti. Io che per guardare la Fiorentina ormai accendo anche la televisione con il gomito. Risolto il problema degli idraulici che per sturare il lavandino si collegheranno da remoto, ancora irrisolto invece quello di chi lo intasava volontariamente per farsi trombare. Il Nerello Mascalese che non manca mai neanche in tempi di carestia mi ha suggerito che forse il paziente zero si è perso in uno di quei labirinti che erano stati costruiti per il minotauro. Non è tanto morire che fa paura a noi Diladdarno, è morire senza avere ancora capito se Duncan è una buona riserva di una squadra che lotta per l’EL, o un titolare di una squadra che lotta per la retrocessione. Alla fine non ci rimane che rifugiarci in un giorno alla volta. E ieri ci siamo chiesti se con De Paul sarebbe esploso Castrovilli. Mentre sotto la doccia penso ai ragazzi che a scuola studieranno il bombardamento mediatico degli anni 20.

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